La Camera ha impiegato due mesi per gestare la terza manovra del governo di Giorgia Meloni, tuttavia i fondi a disposizione per le modifiche sono stati limitati e i saldi rimangono sostanzialmente invariati. Sono stati previsti premi Ires per circa 18mila imprese, mentre è stata aperta una nuova possibilità di uscita anticipata per soli 100 pensionandi. Durante le notti si sono susseguite aspre dispute, con emendamenti votati per errore e un avanzo di circa 100 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati fino al 2025. Le tensioni non hanno risparmiato né le opposizioni né la stessa maggioranza, con frizioni che si sono protratte fino agli ultimi istanti proprio sulle tempistiche e sull’apparente “tour de force inutile” del Senato che, in poco più di 24 ore e senza approfondimenti, approverà definitivamente la manovra governativa.
Tensioni e frizioni nella gestazione della terza manovra del governo Meloni
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