Tensioni nella maggioranza sulle cartelle fiscali a Roma: Lega e Forza Italia spingono, Fratelli d’Italia si oppone.

01 gennaio 2025 – 17:31

La questione della rottamazione delle cartelle fiscali a Roma sta creando tensioni all’interno della maggioranza di governo. Mentre Lega e Forza Italia spingono per una nuova edizione, Fratelli d’Italia si oppone fermamente, sottolineando le difficoltà e i rischi legati a questa proposta. Il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, ha dichiarato che al momento non ci sono le condizioni per attuare una rottamazione quinquies, definendola un’impresa molto complessa.Le divergenze si acuiscono quando si parla dell’emendamento presentato dalla Lega per una maxirottamazione delle cartelle in 120 rate, bocciato dal Ministero dell’Economia. Nonostante ciò, la Lega ha ripresentato lo stesso schema con una proposta di legge depositata alla Camera, suscitando l’opposizione dei Fratelli d’Italia. Alcuni parlamentari temono che il partito di Matteo Salvini possa stringere alleanza con Forza Italia, aumentando così la pressione per l’approvazione della rottamazione.Lega e Forza Italia sostengono che la rottamazione quinquies potrebbe portare ad una riduzione dell’Irpef per il ceto medio e all’estensione della flat tax. Dall’altra parte, Fratelli d’Italia riflette sulla possibilità che rifiutare a lungo la rottamazione potrebbe essere controproducente senza alternative concrete per tagliare le tasse.La proposta avanzata da Alberto Gusmeroli mira a mettere milioni di italiani in regola con le tasse arretrate a causa delle difficoltà economiche o del Covid-19. L’obiezione del Ministero dell’Economia riguardo alle tempistiche è stata respinta da Gusmeroli che sottolinea come la rottamazione potrebbe includere le cartelle notificate fino al 31 dicembre 2023.Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo propone un’estensione della rateizzazione delle cartelle fiscali come alternativa alla maxirottamazione, offrendo ai contribuenti la possibilità di pagare in 84 rate mensili anziché 72. Lo Stato cerca così di agevolare chiunque voglia mettersi in regola nonostante le difficoltà finanziarie.La discordia tra i partiti si estende anche alla questione del magazzino fiscale da 1.200 miliardi di euro, su cui sarà necessario trovare soluzioni legislative attraverso una commissione tecnica. Le posizioni rimangono distanti tra gli alleati di governo riguardo alla gestione di questa situazione economica complessa che agita il panorama politico romano.

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