L’ipotesi di un accordo tra l’Iran e gli Stati Uniti su questioni relative alla proliferazione nucleare è oggetto di intense trattative da anni, con oscillazioni significative nel corso del tempo a seconda delle mutevoli condizioni politiche e diplomatiche in entrambi i paesi. L’obiettivo primario per Teheran, come sottolineato dal ministro degli Esteri Abbas Araghchi, è la rimozione delle sanzioni internazionali imposte all’Iran dopo l’accordo sul nucleare di sette anni fa.L’enfasi posta da Teheran sulla necessità della volontà politica da parte americana per raggiungere un accordo riflette le complesse relazioni tra i due paesi, contrassegnate dall’assenza di una missione diplomatica iraniana a Washington e dalla presenza di ambasciate degli Stati Uniti in altre città dell’Iran. Queste dinamiche sono state ulteriormente modificate nel 2020 con l’uccisione del generale Qasem Soleimani, che ha visto una ripresa delle tensioni tra Iran e Stati Uniti.Sebbene i colloqui previsti a Oman rappresentino un tentativo significativo di riaprire il canale della comunicazione tra le due parti, l’andamento dei negoziati è influenzato da fattori ben più ampi rispetto alle mera volontà politica. Gli Stati Uniti continuano a richiedere che l’Iran acceda alla Convenzione sui Materiali Nucleari e disarmi i suoi progetti di armamento nucleare, una richiesta che è stata al centro delle controversie tra le due nazioni negli anni.Nel frattempo, l’accordo internazionale sul nucleare raggiunto nel 2015 con l’obiettivo della fine delle sanzioni economiche internazionali all’Iran in cambio del rispetto degli impegni relativi alla produzione di carburante pesante è stato sottoposto a continui dibattiti e revisioni. Gli Stati Uniti, durante il mandato presidenziale di Donald Trump, hanno inoltre violato gli accordi, ripristinando le sanzioni internazionali.La posizione degli Stati Uniti è tuttora contraddittoria: da un lato, la possibilità di una riapertura dei negoziati con l’Iran; dall’altro, l’approvazione della legge sul “Pacchetto Sanzioni” contro l’Iran, che mira a rafforzare le sanzioni statunitensi. Queste contraddizioni hanno un peso significativo sulla possibilità di raggiungere un accordo.La sfida diplomatica tra i due paesi è divenuta complessivamente più difficile con il cambio della presidenza americana, che ha aperto nuove prospettive per la risoluzione dei conflitti. Al tempo stesso, le aspettative dell’Iran sono ancora orientate verso una soluzione basata sull’eliminazione delle sanzioni e sulla stabilità diplomatica.
Tensioni tra USA e Iran sul nucleare: l’impatto del cambio di presidenza
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