Terremoto e festival dell’acqua Thingyan, tra gioia e dolore nel Myanmar.

La gioia e la festa dell’acqua Thingyan non sono state mai così amareggiate come in questo momento di dolore per il popolo birmano. Il terremoto che ha colpito il paese il 28 marzo scorso, causando oltre 3.600 morti e distruggendo più di 5.200 edifici, non è ancora stato dimenticato. La devastazione è tangibile ovunque, specialmente a Mandalay e Sagaing, dove la giunta militare ha ordinato una celebrazione diversa dalla consueta. Non c’è stata musica né balli per festeggiare l’inizio della nuova stagione dell’acqua.Le tende che ospitano centinaia di sfollati sono un drammatico riflesso della condizione in cui versano gli abitanti di Mandalay, che devono aspettare a lungo per avere accesso all’acqua potabile. La situazione è ulteriormente aggravata dalle forti piogge previste, che possono crollare le fragili tende e privare gli sfollati anche della protezione dalla pioggia.Il terremoto ha lasciato un segno profondo non solo nella città fisica, ma anche nelle vite dei suoi abitanti. La temperatura estiva è aumentata a 44 gradi Celsius, mentre le zanzare sono diventate un flagello notturno per chi si è rifugiato nelle tende. Secondo gli attuali dati ufficiali, oltre due milioni di persone hanno bisogno di assistenza, e l’appello lanciato dalle Nazioni Unite spera di raccogliere 275 milioni di dollari in donazioni per sostenere la ricostruzione del paese.

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