La decisione è irrevocabile: la lettera di dimissioni è stata depositata.
Un coro di voci dissonanti, alimentato da un’ostinata volontà di vedere crollare le nostre iniziative, ha accompagnato il mio operato e quello della Giunta.
Non si è trattato solo di un attacco personale, ma di un tentativo sistematico per paralizzare il progresso e la speranza per la Calabria.
Ora, la responsabilità cruciale ricade interamente sui calabresi: saranno loro a decidere se il percorso intrapreso continuerà o meno, se la visione di una regione rinata avrà la possibilità di concretizzarsi.
Pur non ricoprendo più la carica di Presidente, il mio impegno nei confronti della Calabria non si arresta.
In virtù dell’articolo 33 dello Statuto, continuerò, insieme alla mia Giunta, a garantire la gestione ordinaria della Regione, assicurando la continuità amministrativa fino al giorno delle elezioni.
Questa non è una questione di orgoglio personale, ma un dovere civico, una promessa mantenuta verso la comunità che mi ha onorato con la sua fiducia.
Il mio affetto per i calabresi che hanno creduto nel progetto resta profondo e incrollabile.
Ma la mia dedizione non si limita a coloro che hanno condiviso la nostra visione: continuerò a lavorare, con la stessa passione e determinazione, anche per coloro che hanno espresso dubbi o riserve.
Perché la Calabria è una sola, e il suo futuro è un bene comune a cui tutti dobbiamo contribuire, al di là delle divergenze politiche e delle opinioni personali.
Questo momento di transizione rappresenta una sfida, un bivio cruciale per la regione.
Confido nella saggezza e nella responsabilità dei calabresi, nella loro capacità di guardare oltre le polemiche e i pregiudizi, per scegliere il futuro che desiderano per sé e per i loro figli.
La mia speranza è che la Calabria possa, finalmente, liberarsi dalle catene del passato e abbracciare un futuro di prosperità, sviluppo e opportunità per tutti.
Il lavoro non finisce qui, ma si trasforma: sarà il popolo calabrese, con le sue scelte, a definire il prossimo capitolo della nostra storia.