La vicenda dello stabilimento idrico San Martino, pilastro dell’economia locale e patrimonio identitario sardo, trova una luce di speranza con un accordo multilaterale che mira a garantire la continuità occupazionale e la preservazione del bene comune.
Un tavolo di confronto tra la Città Metropolitana di Sassari, il curatore fallimentare della San Martino, Confindustria, le rappresentanze sindacali e l’Assessorato regionale al Lavoro ha delineato un percorso volto a scongiurare la dispersione di competenze e la perdita di un’eccellenza nel settore delle acque minerali.
L’accordo, siglato in sede di Città Metropolitana, sancisce il diritto di precedenza per tutti i ventidue dipendenti attualmente in forza nello stabilimento, nel processo di assunzioni che seguirà all’aggiudicazione del bando pubblico.
Quest’ultimo, la cui pubblicazione è imminente, definirà i criteri per l’affidamento della gestione operativa dell’azienda, aprendo la strada a nuovi investimenti e a un rilancio strategico.
È fondamentale sottolineare che la proprietà dello stabilimento rimarrà saldamente in mano ai cittadini sardi, sotto il controllo e la tutela della pubblica amministrazione, garantendo così la salvaguardia di un asset di rilevanza pubblica.
Questo aspetto contrasta con possibili scenari di privatizzazione incontrollata, assicurando che gli interessi della comunità siano sempre prioritari.
Nell’attesa che il bando si concluda e venga individuato il nuovo gestore, un’intesa recente ha permesso di mantenere attivo lo stabilimento, con i dipendenti impegnati nella manutenzione delle infrastrutture e nella preservazione delle attrezzature.
Questo intervento temporaneo evita il degrado delle strutture e assicura che l’impianto sia pronto a riprendere le operazioni con la massima efficienza.
L’impegno della Regione Sardegna, attraverso l’Assessorato al Lavoro, e della Città Metropolitana, tramite le proprie partecipate, si concretizza in progetti di politiche attive del lavoro.
Queste iniziative mirano a coinvolgere i dipendenti in attività formative e di aggiornamento professionale, consentendo loro di mantenere e ampliare le proprie competenze, al fine di agevolare il reinserimento lavorativo e di aumentare le opportunità di impiego.
Il focus non si limita alla sola conservazione del patrimonio materiale, ma si estende alla valorizzazione del capitale umano, elemento cruciale per il futuro dello stabilimento.
L’obiettivo è quello di trasformare questo momento di transizione in un’opportunità di crescita professionale per i lavoratori, garantendo al contempo la continuità operativa dello stabilimento in condizioni ottimali.
La salvaguardia dell’integrità e del valore dell’impianto, attraverso una gestione attenta e programmata, rappresenta una garanzia per le generazioni future.