giovedì 7 Agosto 2025
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Tassa di soggiorno: la Sicilia traina la ripresa turistica italiana

La performance della tassa di soggiorno in Italia nel 2024 rivela un quadro dinamico, caratterizzato da una ripresa generalizzata e da una significativa accelerazione nel Mezzogiorno.
La Sicilia si distingue come motore principale di questa crescita, registrando un incremento del 37% nel gettito, che si traduce in un valore superiore ai 40,5 milioni di euro.
Questo dato posiziona l’isola al vertice delle regioni italiane per questo specifico indicatore economico, sottolineando un rinnovato appeal turistico e una maggiore capacità di generare ricchezza attraverso l’accoglienza.

Il successo siciliano si inserisce in un contesto più ampio di ripresa del settore turistico nazionale.
Il Trentino-Alto Adige (+35%) e l’Abruzzo (+33%) seguono a ruota, confermando un trend positivo diffuso su tutto il territorio.

L’espansione dell’imposta di soggiorno, testimoniata dall’aumento dei comuni che la applicano – da 71 a 93 in Sicilia negli ultimi tre anni – è un ulteriore indicatore della sua crescente rilevanza per le economie locali.
L’analisi dei pernottamenti turistici evidenzia la profonda correlazione tra l’aumento della domanda e la capacità di generare entrate per i comuni.

I ricavi derivanti dai pernottamenti hanno quasi raddoppiato rispetto al 2022, superando i 40 milioni di euro nel 2023, un dato che riflette una ripresa vigorosa del settore e un aumento della spesa turistica.
Questo incremento di quasi 11 milioni di euro rispetto al 2023 e un balzo del 291% negli ultimi quattro anni, sottolineano la resilienza del turismo siciliano e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.
Nonostante la vivace performance del Mezzogiorno, il Nord Italia mantiene una posizione dominante nel panorama nazionale, accumulando oltre 450 milioni di euro, che rappresentano circa il 60% del totale delle entrate derivanti dalla tassa di soggiorno.
Tuttavia, la crescita trainata dalle isole, con un aumento del 29%, dimostra che il divario tra Nord e Sud si sta progressivamente riducendo.

L’esempio di Palermo, con un incremento dell’81%, è emblematico di questa tendenza, suggerendo un potenziale di crescita ancora più ampio per le regioni meridionali.

La crescita sostenuta e la capacità di attrarre flussi turistici, unitamente alla gestione oculata delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno, sono elementi chiave per promuovere lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno.
Le risorse generate da questa imposta, infatti, possono essere investite in infrastrutture turistiche, servizi di accoglienza e promozione del territorio, creando un circolo virtuoso che avvantaggia sia i visitatori che le comunità locali.

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