(Adnkronos) – Oggi martedì 7 ottobre al Parlamento europeo si voterà sulla revoca dell’immunità a Ilaria Salis. Dopo che la commissione Giuridica del Parlamento europeo (Juri in gergo) ha già votato contro la revoca dell'immunità per l'eurodeputata di Avs, la parola finale spetta ora alla plenaria. All'indomani del voto, Salis aveva ribadito "con forza" che vuole essere processata "in Italia" per i presunti reati di cui è accusata dalle autorità ungheresi. "La tutela della mia immunità parlamentare – ha affermato – è fondamentale non per sottrarmi alla giustizia, ma per proteggermi dalla vendetta ungherese, da un processo ingiusto e da condizioni detentive disumane". Di norma in questi casi al Parlamento europeo si vota per alzata di mano, ma gli eurodeputati possono richiedere il voto segreto, se sono favorevoli almeno un gruppo politico e almeno un quinto dei membri, soglie che, numeri alla mano, possono essere facilmente raggiunte. E oggi si voterà a scrutinio segreto. Il Ppe è a favore della revoca dell'immunità parlamentare perché il "crimine" di cui è accusata è precedente all'inizio del suo mandato, ha detto oggi il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber, in conferenza stampa a Strasburgo. "Uno dei miei tre criteri per definire i principi del Parlamento Europeo – afferma – era essere a favore dello Stato di diritto". "Noi – prosegue – consideriamo a favore dello Stato di diritto anche il rispetto delle nostre regole interne al Parlamento europeo. E' per questo che l'intero dibattito non è affatto un argomento politico. Per me, come leader politico, quello che faccio e quello che facciamo noi del gruppo è semplicemente ascoltare i nostri esperti legali e seguire i loro consigli". E, nel caso di Salis, "il consiglio – aggiunge – è di revocare l'immunità di servizio. Il motivo è che il crimine è stato commesso prima che lei diventasse membro del Parlamento: le regole sono chiarissime. Sei protetto solo quando sei eletto membro del Parlamento. Ecco perché vorrei chiedere di non politicizzare alcun tipo di questione relativa alla revoca dell'immunità. Seguiremo semplicemente i consigli dei nostri esperti", conclude. All'interno del Ppe, tuttavia, ci sono delle spaccature e il voto segreto consentirà oggi agli eurodeputati, non solo ai Popolari ma anche ad altri, di votare come ritengono opportuno. Quello sulla revoca dell'immunità per l'eurodeputata di Avs Salis "sarà un voto molto serrato", prevede il copresidente del gruppo dei Verdi/Ale al Parlamento Europeo Bas Eickhout, che conosce bene le dinamiche dell'Aula di Strasburgo, dove siede dal 2009. Quella su Salis, continua, "sarà una votazione segreta. Noi siamo contrari alla revoca dell'immunità e la ragione principale è che per noi lo Stato di diritto è molto importante. Non credo che in questo momento si possa definire l'Ungheria un Paese che segue lo Stato di diritto". Per i Verdi, aggiunge Eickhout, "è molto chiaro che questo è un processo politico, in cui non vogliamo avere un ruolo: siamo contrari alla revoca dell'immunità. Sarà una votazione segreta, ma sarà molto chiaro dove ci schiereremo. Sarà anche una votazione serrata, che in ultima analisi si riduce alle persone all'interno del Ppe e nell'Ecr che sono disposte a rendersi conto che questo non è un caso legale molto chiaro: è un caso molto losco", anche alla luce di quello che "sta facendo il governo ungherese". Per quanto riguarda poi "come voteranno le persone, penso che saranno le delegazioni nazionali in quei gruppi politici" ad avere un peso, osserva. E poi, sottolinea, "non sempre" gli eurodeputati "diranno cosa voteranno: a volte dicono una cosa, ma poi alla fine votano in un altro modo. Questo accade più spesso sicuramente con l'Ecr: con loro non si sa mai. Quindi, ci aspettiamo una votazione molto serrata e molto imprevedibile. Penso che questo sarà uno dei voti più serrati che avremo questa settimana" a Strasburgo, conclude.
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