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Salvini accende Pontida: “Mai i nostri figli a morire in Ucraina. Flat tax sia per tutti”

(Adnkronos) – Dall'Ucraina alla flat tax, passando per Gaza e all'attacco all'Ue. M

atteo Salvini scalda il popolo di Pontida e dal palco anticipa un nuovo appuntamento fissato per il giorno di San Valentino, nel 2026.  "L'Italia è contro la guerra e noi non manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere e a morire in Ucraina", le parole del segretario dal palco.  "Io chiedo agli amministratori della Lega da domani di depositare in tutti i Comuni italiani una mozione per fare vedere come la pensano i partiti in tutti i Comuni", dice. "Abbiamo il dovere – sottolinea Salvini – di fermare ogni guerra, anche quella tra Israele e i terroristi di Hamas. L’auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due stati. Ma non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere ostaggio i bambini palestinesi e israeliani. L’amore vince sempre sull’odio", le parole alla due giorni di Pontida.  Salvini lancia quindi l'appello dal palco. "Sabato 14 febbraio – anticipa il vicepremier – ci troveremo in una grande città" dove ci sarà la grande manifestazione "per la difesa dei diritti, dei confini, dei valori della civiltà occidentale". Il leader della Lega ha invitato i militanti a presentarsi "nel giorno di San Valentino a testa alta con le proprie famiglie". Salvini si è quindi rivolto ai presenti chiedendo di "non cambiare mai".   "Il nostro obiettivo è estendere la flat tax a tutti i lavoratori e cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell'Agenzia dell'Entrate", continua Salvini parlando di Manovra. "Sono sicuro – spiega – che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa. Banche che l’anno scorso hanno guadagnato più di 46 miliardi". "Non penso che se invece di guadagnare 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni di euro ne guadagneranno di meno, qualcuno nei palazzi del potere e della finanza avrà difficoltà a fare la spesa", sottolinea. "Aiutare i deboli è una priorità", spiega ancora.  "Oggi in molte capitali europee la legge la applicano i tribunali islamici nel nome della Sharia, non delle leggi locali", l'attacco dal palco. "Non siamo in guerra contro nessuno. Che tutti ascoltino le parole del Santo Padre, esempio di saggezza e di lungimiranza. Che tutti sostengano gli sforzi di pace del presidente Trump. Un chiaro no all'esercito europeo, a un debito europeo per comprare armi e carri armati", afferma.  "Oggi abbiamo 440mila uomini e donne in divisa, dobbiamo assumermene altri, non per mandarli a fare la guerra in Russia, ma per arrestare ladri mafiosi e delinquenti", ha poi detto dal palco.  "Ognuna delle mille sedi della Lega si trasformerà in un comitato per il sì ai referendum per cambiare la giustizia in Italia e per liberare i tribunali della politica", annuncia ancora dal palco di Pontida il segretario della Lega, aggiungendo: "Per decenni i governi hanno promesso la separazione delle carriere, ma oggi ci siamo".  Due dediche di Matteo Salvini dal palco: la prima per Umberto Bossi: "Ha ridato speranza a milioni di italiani. Fate arrivare fino a lui l’abbraccio di Pontida". L’erba del pratone si scuote di applausi, qualche bandiera sventola più convinta. Poi, virata sul registro sentimentale: "L’odio non vincerà mai. L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia". Citazione firmata Berlusconi, che per il leader leghista resta "un gigante che ha cambiato l’Italia". Così, in poche battute, Salvini riesce a evocare due pilastri della storia del centrodestra: il Senatùr e il Cavaliere.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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