(Adnkronos) – "Ho pensato di mollare tutto. Disparità di trattamento? Sono stato controllato più degli altri. Le parole di Federica Pellegrini? Ognuno è libero di dire quel che vuole. L'importante è che io so cosa è successo, non auguro a nessuno di vivere da innocente una cosa del genere". Jannik Sinner parla così in un'intervista al Tg1. Il numero 1 del tennis mondiale risponde alle domande sul caso doping che lo ha coinvolto e glissa sulle dichiarazioni di Federica Pellegrini. L'ex nuotatrice, in una recente intervista, ha fatto riferimento al 'trattamento speciale' riservato a Sinner, sospeso per 3 mesi dopo l'accordo raggiunto con l'agenzia mondiale antidoping. "Se c'è stato mai un momento, specie nei primi tempi, in cui ho pensato basta, mi sono stufato, lascio, mollo tutto?. Sì. Sì…..mi ricordo prima dell'Australian Open quest’anno ero in un momento non felicissimo, ho detto c’è ancora quel caso di doping, e a fine anno ho detto ok, è passato quest’anno, vediamo l’anno prossimo, vediamo com’è la situazione", ha ammesso. "Arrivato lì in Australia, non mi sentivo proprio a mio agio, nello spogliatoio, quando mangiavo, i giocatori mi guardavano in modo diverso, non mi piaceva proprio: e lì ho detto, è pesante vivere il tennis in questo modo qua. Io ero sempre uno che scherzava, che andava nel locker room, con questo e quell’altro e scherzavo, poi ho detto, magari dopo l’Australian ho detto stacco un pochettino, e magari mi fa bene", ha raccontato. "E’ andata così come è andata, ma non volevo che andasse così. Ecco, però, nell’altro senso forse in quel momento lì mi ha fatto bene, tre mesi sono tre mesi ed è troppo, però la ragione per cui non ho giocato Rotterdam è proprio quella l", ha aggiunto. L'azzurro ha raccontato le difficoltà degli ultimi mesi, prima del ritorno in campo agli Internazionali di Roma: "Cosa ho provato il giorno in cui ho saputo delle tracce di clostebol? In quel momento lì non ho proprio capito quello che è successo, perché non sapevo nulla, ma ho dovuto rispiegare un po' tutto quello che è successo alle mie spalle, non sapevo niente. E poi da quel momento lì ho accettato perché più di accettare non puoi fare. In quel momento lì è andata come è andata". Sinner ha spiegato: "Abbiamo almeno saputo subito da dove sono arrivati questi pochi milligrammi della sostanza. Però comunque ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa ho sempre detto e pensato che non avevo fatto niente e allora perché dovevo pagare il prezzo? Invece poi abbiamo parlato con il mio avvocato, in modo molto concreto di quello che potesse succedere nel peggiore dei casi, quindi abbiamo deciso questo. Però è successo l'anno scorso, più o meno un anno fa, che l'ho saputo e quindi abbiamo vissuto un anno intero di difficoltà". E ancora: "Si guarda sempre ai risultati, però come mi sono sentito io in campo non era come un giocatore si dovrebbe sentire, perché noi ci alleniamo tanto per poi divertirci quando giochiamo una bella partita. Io questo divertimento, giorno dopo giorno, l'ho visto andare un po' via, perché ho pensato ad altre cose. La fortuna che ho avuto sono state le persone che erano intorno a me, che mi hanno aiutato molto e che mi hanno creduto. Sono stati molto importanti ad aiutarmi in quei momenti lì, parlo del mio team, delle persone che ho vicino, della famiglia e alla fine ho costruito un po' la mia bolla, dove nessun altro entrava e questo sicuramente mi ha dato la voglia di continuare, la voglia di prepararci bene per i Grand Slam perché comunque l'anno scorso ho giocato molto bene i Grand Slam". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)