08 marzo 2025 – 00:45
Torino, una città che risuona di voci e emozioni, dove il telefono di Luciano Conte non smette mai di squillare. Dall’altra parte della cornetta si sentono le voci cariche di gioia dei suoi atleti, Federica Flumeri e Gianluca Perrone, entusiasti per essere stati convocati ai Mondiali. Si preparano ad onorare la bandiera del Piemonte e dell’Italia durante i Giochi Invernali Special Olympics, trasformando Torino nella capitale italiana dell’inclusione fino al 15 marzo.Conte, figura di spicco dell’associazione sportiva Pandha fondata nel lontano 1989, trascorre le sue giornate nella sede operativa di Grugliasco insieme ai duecento ragazzi con disabilità intellettive che frequentano l’associazione. Un impegno totale che va dalle dieci alle quindici ore al giorno, un lavoro senza fine che lo ha reso un punto fermo per la comunità locale.Nella palestra della Pandha, Conte insegna con passione bowling, sport invernali, atletica e nuoto agli atleti con disabilità. Mentre osserva i movimenti dei suoi allievi dalla bordo piscina emerge la figura del figlio Andrea, complice silenzioso nelle sfide quotidiane. È stato proprio Andrea a ispirare il padre a dedicarsi all’insegnamento sportivo per ragazzi diversamente abili.Il ricordo del momento in cui Andrea era appena nato con una sindrome di Down e una grave cardiopatia è ancora vivo nella mente di Conte. Quelle ore d’angoscia sono state il motore che lo ha spinto a lottare per garantire al figlio tutte le opportunità possibili. Una promessa fatta a se stesso: far sì che quel ragazzo potesse crescere e realizzare i propri sogni come chiunque altro.Così si dipana la storia di Luciano Conte, uomo instancabile nell’impegno sociale e sportivo, simbolo di dedizione e amore verso chi ha bisogno di maggiore sostegno. La sua presenza costante accanto ai giovani atleti è un esempio luminoso di altruismo e determinazione nel perseguire un obiettivo comune: rendere il mondo uno spazio più inclusivo e accogliente per tutti.