28 aprile 2025 – 16:00
I luoghi della memoria si son riempiti per celebrare l’insurrezione popolare avvenuta il 28 aprile del 1794, nella quale i cagliaritani e i sardi in generale hanno scacciato i piemontesi guidati dal vicerè Balbiano dalla Sardegna. La celebrazione è stata un momento unico di condivisione dei valori della nostra storia, un richiamo alle radici del nostro popolo per guardare verso il futuro e per rivolgere un appello ai giovani. Questo giorno è un ricordo importante di come l’unità tra i popoli possa portare a grandi cambiamenti sociali ed economici, anche per una regione isolata come la nostra. I consiglieri regionali hanno sottolineato l’importanza di far conoscere le nostre radici ai giovani e di coinvolgerli nelle questioni che riguardano il futuro della Sardegna. Si è parlato del nostro passato, con i suoi momenti difficili ma anche quelli di grande dignità, e si sono richiamati alcuni dei principali esempi storici: Gramsci, Berlinguer, Lussu e Deledda.La presidente regionale Alessandra Todde ha chiuso la celebrazione facendo un appello alla responsabilità delle nuove generazioni. Ha detto che è nostro dovere far sì che ogni bambina o ragazzo possa studiare, crescere e costruire il proprio futuro nella nostra isola senza dover lasciarla per cercare lavoro altrove. La presidente ha inoltre invitato a investire con coraggio nelle nuove tecnologie, promuovendo l’innovazione tecnologica che possa portare sviluppo e crescita alla Sardegna, come ad esempio lo sviluppo della tecnologia dell’Einstein Telescope.Durante la celebrazione sono intervenuti molti consiglieri, il presidente del comitato Sa Die de sa Sardigna Antonello Angioni e un giovane studente di Nuoro, oltre alla presidente regionale e all’assessora alle istruzione.