La qualità dell’acqua potabile in Piemonte rappresenta un tema cruciale per la salute pubblica e la sostenibilità ambientale. A margine della recente presentazione della Relazione sullo stato dell’ambiente regionale, l’assessore Matteo Marnati ha voluto tranquillizzare la cittadinanza, ribadendo con convinzione l’assenza di criticità significative nel sistema di distribuzione dell’acqua pubblica. Tuttavia, la questione non si esaurisce in un semplice giudizio positivo. Si tratta, infatti, di un quadro complesso che riflette un impegno continuo nella mitigazione di potenziali rischi e nell’adozione di politiche proattive.L’assessore ha sottolineato come la sfida primaria non risieda nella qualità dell’acqua erogata, bensì nella gestione degli scarichi industriali e agricoli che possono influenzare gli ecosistemi acquatici. In questo senso, il Piemonte si distingue per aver implementato una legislazione specifica, una delle poche a livello nazionale, volta a regolamentare e controllare tali scarichi. Questa iniziativa è nata dalla necessità di affrontare problematiche specifiche, come l’emergenza legata alla presenza di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) nell’area di Spinetta Marengo, in relazione all’attività della Solvay. La risoluzione di tale situazione, seppur significativa, non segna la fine del percorso.La presenza di Pfas, riconosciuti per la loro persistenza nell’ambiente e per i potenziali effetti negativi sulla salute umana, richiede un approccio sistemico e a lungo termine. L’amministrazione regionale si è impegnata a sviluppare un percorso di accompagnamento e supporto alle imprese, finalizzato alla riduzione progressiva del consumo di queste sostanze. Tale piano, sebbene richieda un orizzonte temporale pluriennale, è già in fase di elaborazione e si basa su una visione strategica orientata al miglioramento continuo.L’obiettivo ambizioso che l’assessore ha delineato non si limita alla semplice conformità normativa, ma aspira a una minimizzazione assoluta dell’impatto ambientale derivante dall’uso di Pfas. Questa visione si inserisce in un contesto globale di crescente consapevolezza riguardo alla necessità di transizioni ecologiche e di modelli di sviluppo sostenibili. La salvaguardia delle risorse idriche, non solo come beni primari per la vita umana, ma anche come elementi vitali per la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi, rappresenta una priorità assoluta per l’amministrazione regionale. Il monitoraggio costante della qualità dell’acqua, lo sviluppo di tecnologie innovative per la depurazione e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono elementi essenziali di questa strategia a lungo termine, a garanzia di un futuro in cui l’acqua pubblica rimanga un bene sicuro e accessibile a tutti.
Acqua in Piemonte: tra rassicurazioni e sfida Pfas
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