lunedì 29 Settembre 2025
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Torino

Addio a Vladimiro Zagrebelsky, luminare del diritto italiano ed europeo.

Vladimiro Zagrebelsky, figura eminente del panorama giuridico italiano ed europeo, si è spento all’età di 85 anni nella sua residenza estiva di Gressoney-La-Trinité, in Valle d’Aosta, a seguito di un improvviso malore.
La scomparsa di questo illustre magistrato, fratello maggiore del compianto giudice costituzionale Gustavo Zagrebelsky, lascia un vuoto significativo nel mondo accademico e giudiziario.
Nato a Torino nel 1940, Zagrebelsky intraprese la carriera forense nel 1965, segnando l’inizio di un percorso professionale caratterizzato da un profondo impegno verso la tutela dei diritti e l’applicazione imparziale della legge.
La sua attività, prevalentemente svolta nel capoluogo piemontese, lo vide operare come giudice in vari tribunali e come procuratore presso la pretura, maturando una vasta esperienza in ambito giudiziario.

La sua competenza e integrità non passarono inosservate, portandolo a ricoprire due volte la carica di componente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) durante gli anni Ottanta e Novanta.

Questo incarico gli offrì una prospettiva privilegiata sulle dinamiche interne al sistema giudiziario, contribuendo attivamente al suo sviluppo e alla sua riforma.
L’impegno di Zagrebelsky trascende i confini nazionali.
Nel 2000, la comunità internazionale lo riconosce affidandogli la presidenza della Commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità, un ruolo cruciale nella definizione di strategie internazionali per contrastare il crimine organizzato e la corruzione.

L’esperienza in tale ruolo ha visto il magistrato confrontarsi con le sfide complesse legate alla globalizzazione e alla transnazionalità della criminalità, contribuendo a plasmare politiche di prevenzione e cooperazione internazionale.

Un ulteriore sigillo alla sua rilevanza giuridica è rappresentato dalla nomina, nel 2001, alla Corte europea dei diritti dell’uomo, istituzione chiave per la salvaguardia dei diritti umani nel continente.

La sua decennale permanenza in tale foro, terminata nel 2010 a seguito del raggiungimento del limite di età, ha lasciato un’eredità di sentenze e analisi che hanno contribuito a definire l’evoluzione del diritto europeo dei diritti dell’uomo.
Zagrebelsky ha avuto modo di confrontarsi con questioni spinose riguardanti la libertà di espressione, il diritto al giusto processo e la protezione delle minoranze, contribuendo a rafforzare il sistema di tutela dei diritti fondamentali.

Oltre all’attività giudiziaria, Zagrebelsky si è distinto come autore prolifico, pubblicando numerosi articoli e volumi di approfondimento su temi giuridici di grande attualità.
Il suo acume intellettuale e la sua capacità di sintesi lo hanno inoltre reso un apprezzato commentatore per il quotidiano ‘La Stampa’, dove ha offerto al pubblico analisi acute e pertinenti sui principali eventi del mondo giuridico e politico.
La sua voce, autorevole e pacata, ha contribuito a formare l’opinione pubblica su temi complessi e controversi.

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