La sentenza della Corte d’Appello di Torino rappresenta un punto di svolta nella responsabilità civile delle case automobilistiche, confermando l’obbligo di PSA Italia a sanare le inadempienze relative alla campagna di richiamo dei veicoli Citroen C3 e DS3 affetti da airbag difettosi. La decisione, emessa a seguito del reclamo presentato dalla società contro l’ordinanza del Tribunale di Torino, sancisce una vittoria significativa per le associazioni di tutela dei consumatori – Codacons, Adusbef e l’Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi – che avevano innescato l’azione legale.Il caso, che coinvolge un parco auto di circa 190.000 veicoli prodotti in un decennio, tra il 2009 e il 2019, solleva questioni cruciali in materia di sicurezza automobilistica e responsabilità del produttore. Le associazioni dei consumatori avevano denunciato, con un’azione inibitoria, una serie di criticità nella gestione del richiamo, che andavano ben oltre la mera inefficienza operativa. L’accusa principale riguardava un’apparente mancanza di diligenza nella comunicazione ai proprietari dei veicoli interessati, generando un rischio concreto per l’incolumità pubblica. La prima sentenza, emessa dall’organo giudicante di primo grado l’11 ottobre dell’anno precedente, aveva già imposto a PSA Italia di adottare una serie di misure correttive, non solo in termini di esecuzione pratica del richiamo, ma anche in relazione alla trasparenza e completezza delle informazioni fornite agli utenti. L’argomentazione chiave di PSA Italia, volta a eludere la responsabilità invocando la propria natura di distributore e non di produttore, è stata categoricamente respinta dalla Corte d’Appello, evidenziando come tale distinzione non possa inficiare gli obblighi derivanti dalla legge e dal contratto di acquisto. La Corte ha sottolineato che la responsabilità per la sicurezza dei veicoli ricade sull’intero sistema, comprendendo sia il produttore che il distributore, in ragione del ruolo di quest’ultimo nella catena di approvvigionamento e commercializzazione.Questa decisione ha implicazioni di ampia portata, rafforzando il ruolo delle associazioni di consumatori nella tutela dei diritti e obbligando le case automobilistiche a garantire standard elevati di sicurezza e trasparenza. La sentenza non solo impone a PSA Italia di adempiere agli obblighi di richiamo, ma funge da precedente importante per future controversie in materia di responsabilità del settore automobilistico, aprendo la strada a una maggiore accountability delle aziende nei confronti dei consumatori e della società. L’ordinanza rappresenta un monito per l’intero settore, evidenziando come l’inadempienza alle norme sulla sicurezza dei veicoli possa comportare non solo sanzioni economiche, ma anche un danno reputazionale significativo e una perdita di fiducia da parte dei consumatori.
Airbag difettosi: PSA condannata, una vittoria per i consumatori
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