L’Azienda Sanitaria Locale Alessandria si distingue a livello nazionale, ricevendo un prestigioso riconoscimento dalla Società Italiana Emergenza Sanitaria (SIEMS) per un’iniziativa pionieristica nel campo dell’assistenza domiciliare per pazienti affetti da patologie croniche.
Il progetto, presentato anche all’attenzione del Ministero della Salute, rappresenta un cambio di paradigma nell’approccio alla cura post-dimissionale, mirando a superare il momento di vulnerabilità che spesso caratterizza il passaggio dall’ospedale al proprio domicilio.
La fragilità post-dimissionale è una realtà complessa, particolarmente sentita da chi convive con condizioni croniche quali scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o diabete.
L’esperienza della cura ospedaliera, sebbene necessaria, lascia spesso un vuoto, un senso di incertezza e la temibile prospettiva di un ritorno improvviso in pronto soccorso.
L’Asl Alessandria, con questa iniziativa, intende radicalmente contrastare questo senso di abbandono e precarietà.
Il progetto, lanciato in via sperimentale a dicembre presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione di Novi Ligure, si articola in un percorso di follow-up strutturato e proattivo.
Immediatamente dopo la dimissione, entro un arco temporale di 24-48 ore, si attiva un contatto diretto con il paziente attraverso la centrale operativa del 116117, per avviare il monitoraggio post-dimissionale.
Questo processo di telemonitoraggio si estende per un periodo di 15 giorni, durante il quale operatori specializzati effettuano chiamate periodiche, interrogando il paziente su parametri vitali, percezione del benessere, aderenza alla terapia farmacologica e qualsiasi sintomo anomalo.
Il risultato di questo monitoraggio continuo viene sintetizzato in un sistema di codifica a colori, che fornisce una chiara indicazione dello stato di salute del paziente: verde/azzurro per indicare una situazione stabile e positiva; giallo/arancione/rosso per segnalare la necessità di un intervento immediato.
A seconda del codice assegnato, viene attivata la figura professionale più appropriata: il medico di medicina generale, l’infermiere di comunità o, in situazioni di urgenza, il servizio di emergenza 118.
“Questo riconoscimento nazionale e l’interesse del Ministero,” commenta Francesco Marchitelli, Direttore Generale dell’Asl, “confermano la validità della nostra strategia, incentrata sulla persona e sulla sua sicurezza.
Non si tratta solo di fornire assistenza medica, ma di instaurare un rapporto di fiducia e continuità terapeutica, garantendo al paziente un percorso di cura personalizzato e orientato al benessere.
” L’iniziativa, che va oltre la semplice gestione dei sintomi, promuove attivamente l’empowerment del paziente, incoraggiandolo a diventare protagonista attivo della propria salute e ad adottare comportamenti preventivi.
L’obiettivo finale è ridurre i ricoveri inappropriati, migliorare la qualità della vita e ottimizzare l’utilizzo delle risorse sanitarie, consolidando un modello di assistenza territoriale sempre più efficiente e centrato sulla persona.






