Un’iniziativa di portata significativa prende forma nel territorio alessandrino: il ‘Patto per contrastare la violenza di genere’, un accordo promosso dalla Provincia in sinergia con Zonta Club Alessandria, Città di Alessandria e il centro me.
dea, e già siglato da 41 Comuni.
Questo documento non è un semplice atto formale, ma un impegno concreto a edificare un fronte comune contro un fenomeno radicato, che mina le fondamenta del tessuto sociale e individuale.
L’obiettivo primario è la sensibilizzazione diffusa.
Si tratta di scardinare l’indifferenza, di illuminare le zone d’ombra che avvolgono la violenza di genere, non solo come emergenza da gestire, ma come problema culturale da affrontare a monte.
L’iniziativa non si limita a fornire assistenza alle vittime, bensì si propone di creare una rete di consapevolezza in grado di intercettare i segnali di disagio, i campanelli d’allarme che spesso vengono ignorati o fraintesi.
Il percorso di sensibilizzazione si concretizzerà in una serie di iniziative pubbliche, il cui avvio è programmato per il 18 novembre a Castelnuovo Scrivia, con l’inaugurazione al Castello della mostra ‘Com’eri vestita’.
Questa esposizione, e le successive attività previste, mirano a stimolare il dibattito, a promuovere la riflessione critica e a favorire l’emersione di narrazioni silenziate, restituendo voce a chi è stato privato della propria dignità.
Nadia Biancato, presidente Zonta Alessandria, sottolinea l’urgenza di una risposta collettiva e condivisa.
Non si tratta di un problema relegato alla sfera privata, ma di una questione che coinvolge l’intera comunità, esigendo un impegno costante e proattivo.
La creazione di ambienti sicuri, inclusivi e accoglienti – luoghi di vita, studio, lavoro e svago – si configura come un imperativo per costruire un futuro più equo e rispettoso.
Sarah Sclauzero, presidente me.
dea, evidenzia l’allarmante incremento dei casi di violenza di genere, registrando un aumento del 23% nell’ultimo anno e accogliendo 270 donne negli ultimi undici mesi.
Questi dati inequivocabili testimoniano l’insufficienza degli interventi reattivi e l’imperdonabile necessità di investire in prevenzione, educazione e promozione di una cultura del rispetto.
L’educazione alla parità, all’empatia e alla gestione non violenta dei conflitti assume un ruolo centrale in questo percorso di cambiamento.
Il ‘Patto’ rappresenta un’evoluzione dell’impegno istituzionale e sociale, riconoscendo che la prevenzione è la chiave per spezzare il ciclo della violenza.
Il coinvolgimento di tutte le componenti del territorio, dalle grandi città ai piccoli comuni, è essenziale per creare una rete di protezione capillare e solidale.
Solo attraverso la collaborazione sinergica tra istituzioni, associazioni, scuole, famiglie e singoli cittadini sarà possibile costruire comunità più consapevoli, resilienti e libere dalla violenza.
Il percorso è complesso, ma l’impegno è solenne: costruire un futuro in cui la dignità e la sicurezza di ogni persona siano inviolabili.







