sabato 26 Luglio 2025
26.1 C
Rome

Archiviazione per Pasquaretta: fine dell’indagine sul presunto peculato.

La vicenda legale che vedeva coinvolto Luca Pasquaretta, ex portavoce della sindaca di Torino Chiara Appendino, si conclude con l’archiviazione del procedimento per presunto peculato.

La decisione, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Roberto Scillitani del Tribunale di Matera, fa seguito a una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, giudicando che i fatti contestati non sussistano come reato.

La storia risale al 6 dicembre 2018, data in cui il Consorzio di Bonifica della Basilicata affidò a Pasquaretta una consulenza volta a supportare la realizzazione dell’ufficio comunicazione istituzionale.
L’indagine, inizialmente gestita dalla magistratura torinese nell’ambito di più ampie verifiche sulle attività di Pasquaretta, aveva sollevato sospetti di illecito.
La trasmissione del fascicolo a Matera, sede legale del Consorzio, ha permesso un’analisi più approfondita delle dinamiche che hanno portato all’affidamento dell’incarico.

Il fulcro della vicenda si concentra sulla natura stessa della consulenza.

La Procura di Matera, attraverso il sostituto procuratore Maria Christina De Tommasi, ha evidenziato come l’incarico non fosse stato oggetto di una procedura di gara formale, ma si sia trattato di un affidamento diretto, una scelta discrezionale dell’amministratore unico del Consorzio, Giuseppe Musacchio.
Secondo l’accusa, Musacchio avrebbe favorito l’assegnazione dell’incarico a Pasquaretta in cambio di opportunità di accesso a esponenti politici e governativi.

Tuttavia, il sostituto procuratore ha ritenuto che tali contatti, pur esistiti, rientrassero nel quadro di una normale attività connessa all’incarico conferito e non fossero di per sé indicatori di un comportamento illecito.

L’archiviazione del caso di Pasquaretta si accompagna a quella di Giuseppe Musacchio, a sottolineare come l’analisi delle prove raccolte non abbia permesso di delineare un quadro di responsabilità penale.

Questa decisione segna una svolta significativa, ponendo fine a un’indagine che aveva inizialmente sollevato interrogativi sulla trasparenza e la correttezza delle procedure di affidamento di incarichi professionali da parte di enti pubblici.
L’episodio solleva, implicitamente, questioni cruciali relative ai margini di discrezionalità degli amministratori pubblici nell’affidamento diretto di servizi e alla necessità di garantire maggiore accountability nei confronti della collettività.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -