Bruino, alle prime luci dell’alba: un’irruzione brutale ha scosso la quiete di una residenza in via Volvera, lasciando una ferita profonda nella comunità e aprendo un’indagine complessa per le forze dell’ordine.
Un uomo di 64 anni, con precedenti penali, è stato vittima di un tentativo di rapina che si è tragicamente concretizzato in aggressione fisica.
L’evento, verificatosi poco dopo le ore 7:00, si è sviluppato con una dinamica che rivela una certa premeditazione da parte dei malviventi.
Un trio di individui ha insidiato la dimora con un approccio mirato, forzando l’accesso e innescando un confronto violento.
La situazione è degenerata rapidamente quando uno dei rapinatori ha fatto ricorso all’uso di un’arma da fuoco, colpendo la vittima alla gamba con due proiettili.
L’atto di aggressione, un chiaro segnale di escalation nella commissione di un reato, ha lasciato l’uomo gravemente ferito.
La colluttazione, seppur breve, ha visto la vittima opporre resistenza, un elemento che ha probabilmente contribuito all’utilizzo dell’arma.
L’aggressione, caratterizzata da una brutale efficacia, si è conclusa con la consegna di una somma di denaro e di gioielli, il bottino stimato in quindicimila euro.
L’allarme è scattato grazie alle urla disperate della moglie, un evento che ha involontariamente interrotto l’azione dei rapinatori, consentendo l’arrivo tempestivo dei soccorsi del 118 e dei carabinieri di Moncalieri.
L’uomo ferito è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Rivoli, dove i medici gli hanno diagnosticato una prognosi di sette giorni.
Le indagini, immediatamente avviate dai carabinieri di Piossasco, hanno portato all’arresto, nel corso della stessa giornata, di uno dei tre aggressori, identificato e riconosciuto dalla vittima.
Contestualmente all’arresto, è stata recuperata l’arma utilizzata per l’aggressione e parte della refurtiva.
L’operazione, pur portando a un primo risultato significativo, lascia ancora aperta la questione della cattura degli altri due complici, il cui ruolo e coinvolgimento nella pianificazione e nell’esecuzione del raid rappresentano ora l’obiettivo primario dell’inchiesta.
Le indagini si concentrano ora sull’analisi dei tabulati telefonici, delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona e sulla ricostruzione dei movimenti dei rapinatori prima e dopo l’aggressione, nella speranza di ricostruire la rete di relazioni che ha reso possibile questa violenta azione criminale.
Il caso solleva interrogativi sulla sicurezza percepita nella comunità e sull’importanza di rafforzare le misure di prevenzione e di contrasto alla criminalità.