sabato 6 Settembre 2025
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Caccia al cinghiale: nuova strategia contro la PSA in Piemonte

La gestione della Peste Suina Africana (PSA) nel Piemonte assume una nuova piega strategica con l’approvazione di una deroga alle restrizioni precedentemente in vigore.
In risposta alle istanze avanzate dall’Assessore Paolo Bongioanni, il Commissario Straordinario Giovanni Filippini ha autorizzato la ripresa dell’attività venatoria nel cinghiale all’interno della Zona di Restrizione 1, un’area dove la caccia era stata finora sospesa.
Questa decisione, operativa a partire dal 21 settembre, data di inizio della stagione venatoria, mira a potenziare le azioni di contenimento della PSA e a mitigare i danni significativi che le popolazioni di cinghiale stanno causando al settore agricolo piemontese.

La possibilità di cacciare il cinghiale nelle Zr1 delle province di Novara, Vercelli, Torino e Biella si aggiunge al lavoro di prelievo selettivo già svolto dalle Province e dalla Città Metropolitana, un’attività che non ha mai subito interruzioni e che rappresenta un pilastro nella strategia di gestione della PSA.

L’Assessore Bongioanni ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento come supporto fondamentale per contrastare la PSA e i danni alle coltivazioni, ribadendo l’impegno congiunto con il Commissario Filippini per affrontare anche la Zona di Restrizione 3, l’area più critica dove sono stati registrati casi di infezione in allevamenti suini domestici.
L’autorizzazione si inserisce in un quadro più ampio di misure volte a intensificare il controllo della specie, che include l’anticipazione al 1° settembre dell’apertura della stagione venatoria per gli istituti che ne avevano richiesto l’accelerazione.

Il provvedimento non solo rappresenta un potenziamento degli strumenti a disposizione per il contenimento del cinghiale, ma anche un segnale di attenzione verso le problematiche legate alla sicurezza alimentare e alla tutela del patrimonio agricolo.
Filippini ha riaffermato l’importanza cruciale del rispetto scrupoloso delle misure di biosicurezza da parte di tutti gli operatori coinvolti, ribadendo l’obiettivo ambizioso di incrementare i prelievi, unendo l’azione venatoria a quella del prelievo selettivo, per raggiungere il 150% delle abbattimenti degli anni precedenti.
Questo sforzo mira a un depopolamento efficace della popolazione di cinghiale, un fattore chiave per ridurre il rischio di diffusione della PSA.
Oltre alla caccia venatoria, il provvedimento autorizza anche attività di controllo, non venatorie, all’interno della zona Cev (Controllo Espansione Virale), precedentemente inaccessibile.
Queste attività saranno concesse su base temporanea e dietro specifica richiesta della Regione Piemonte, con la possibilità di revoca qualora si verifichino cambiamenti nella situazione epidemiologica o il rinvenimento di carcasse positive.

La flessibilità di questa approccio consente un adattamento costante alle mutevoli condizioni del fenomeno, ottimizzando l’efficacia delle misure di controllo e prevenzione.

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