lunedì 22 Settembre 2025
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Canelli: Svelata Rete di Sfruttamento Lavorativo e Caporalato

A Canelli, nel cuore del Piemonte, un’indagine dei Carabinieri ha svelato una rete strutturata di sfruttamento del lavoro, una tragica manifestazione di precarietà e illegalità che affligge il settore agricolo.

L’operazione, scaturita da segnalazioni e attività di monitoraggio del territorio, ha portato alla scoperta di un’abitazione fatiscente, una cascina di proprietà di un cittadino italiano, adibita a base operativa per il caporalato.

All’interno, dodici lavoratori migranti vivevano in condizioni vergognose, al limite dell’inumanità.

La struttura, priva di servizi igienici adeguati e sommersa da cumuli di rifiuti, rappresentava un ambiente insalubre e pericoloso per la loro salute e dignità.

La loro condizione di vulnerabilità era ulteriormente aggravata dalla mancanza di documenti validi: sette di loro si trovavano in situazione irregolare, privi di permesso di soggiorno.
L’indagine ha permesso di ricostruire un sistema di sfruttamento complesso, in cui il proprietario della cascina era pienamente consapevole dell’attività illecita e ne ricavava un significativo vantaggio economico, alimentando un mercato del lavoro nero e distorto.

Il caporalato, fenomeno radicato in alcune aree del Paese, non è solo un reato contro il lavoro, ma una violazione dei diritti umani fondamentali.
Parallelamente all’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rivolta sia al proprietario dell’abitazione che al titolare di una cooperativa di braccianti, anch’egli straniero, i militari hanno rinvenuto durante i controlli sostanze stupefacenti, hashish e marijuana, elementi che suggeriscono un possibile coinvolgimento in attività criminali di diversa natura e che indicano come il fenomeno del caporalato possa intrecciarsi con altre illegalità.

L’episodio solleva interrogativi urgenti sulla necessità di rafforzare i controlli, promuovere la legalità nel settore agricolo e garantire la protezione dei lavoratori migranti, spesso vittime di un sistema che li priva della loro dignità e li espone a condizioni di lavoro pericolose e degradanti.

È imperativo che le istituzioni, i sindacati e la società civile collaborino per contrastare efficacemente il caporalato, tutelando il diritto al lavoro dignitoso e promuovendo un’economia più equa e sostenibile.

L’attenzione non può limitarsi alla repressione, ma deve estendersi alla prevenzione, attraverso politiche di inclusione sociale e di sostegno alle comunità vulnerabili.

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