mercoledì 15 Ottobre 2025
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Torino

Celestini a sostegno di manifestanti pro-Palestina

Credo che sia ignobile non essere a favore dei palestinesi, quantomeno perché sono quelli che se la vivono peggio, anzi che muoiono.

Così l’attore e regista Ascanio Celestini, che si è avvicinato al presidio pro Palestina in corso davanti alla sede Rai di via Verdi a Torino.
Ho finito lo spettacolo e ho visto questi ragazzi, questi giovani che bisogna adorare, e sono qui, ha aggiunto Celestini, che poi si è unito ai manifestanti intonando con loro Bella ciao.

L’impegno civile, la presa di posizione, il canto di una canzone simbolo di resistenza: un gesto che, a suo modo, esprime solidarietà.
Ma è un’adesione che porta con sé un peso, un’eco di storie spezzate e di sofferenze insopportabili.
Dietro l’applauso, dietro l’entusiasmo, c’è un conflitto che divide, che ferisce, che non sembra avere fine.
La complessità del contesto palestinese è un labirinto di narrazioni contrapposte, di rivendicazioni legittime, di accuse reciproche.
Ridurre tutto a un semplice schieramento “pro” o “contro” significa semplificare eccessivamente una realtà profondamente radicata in decenni di storia, politica, religione e identità.
La sofferenza non ha colori, non ha bandiere.

Il dolore è dolore, e merita di essere riconosciuto, compreso e mitigato.
La solidarietà non è un atto di giudizio, ma un tentativo di umanizzare l’altro, di alleviare il suo fardello, di costruire ponti dove sembrano esserci solo muri.
Il gesto di Celestini, la sua scelta di schierarsi pubblicamente, sono un monito, una provocazione forse, ma anche una testimonianza di una coscienza attiva, di un’artista che non si tira indietro di fronte alle ingiustizie, che usa la sua voce per dare visibilità a chi non ce l’ha.

La speranza, in questo momento così buio, risiede nella capacità di ascoltare, di empatizzare, di lavorare per un futuro in cui la dignità umana sia riconosciuta per tutti, senza distinzioni.

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