L’eco di una truffa complessa e pregressa risuona a Chivasso, nel Torinese, dove l’intervento dei Carabinieri ha portato all’arresto di due giovani, rispettivamente di ventidue e diciassette anni, residenti a Strambino e Romano Canavese.
L’episodio, riportato dettagliatamente dall’edizione locale de *La Stampa*, solleva interrogativi inquietanti sulle dinamiche di adescamento online e sulla vulnerabilità di individui, anche di età matura, esposti a manipolazioni psicologiche di natura estorsiva.
La vittima, un uomo di sessantuno anni, si è ritrovato ignaro di essere precipitato in una trappola orchestrata dai due giovani, che avevano abilmente costruito un’identità fittizia di una minorenne su una piattaforma di incontri.
La creazione di un personaggio online, con relativa immagine e profilo, denota una premeditazione e una capacità di inganno che vanno oltre la semplice immaturità adolescenziale, suggerendo forse l’esistenza di una rete più ampia o di una guida esterna.
L’incontro, apparentemente innocuo, si è trasformato in un tentativo di estorsione.
Una volta nel parco, i due ragazzi hanno immediatamente incalzato l’uomo a versare denaro, minacciandolo con la denuncia alle autorità per il presunto reato di adescamento di una minorenne.
La minaccia, abilmente formulata, mirava a sfruttare la paura e il senso di colpa della vittima, generando un’urgente necessità di riscatto per evitare conseguenze legali.
L’intervento dei Carabinieri, prontamente allertati, ha sventato la truffa e permesso l’arresto dei due giovani.
La rapidità dell’azione, unita alla discrezione nell’operazione, ha sorpreso la vittima, che non era a conoscenza della presenza delle forze dell’ordine.
L’immediata concessione dei domiciliari, come misura cautelare, attesta la necessità di un’indagine approfondita e la prudenza nell’affrontare la complessità del caso.
La Procura di Ivrea ha avviato un’indagine più ampia per accertare se l’episodio sia isolato o parte di una serie di truffe simili, verificando la possibile esistenza di complici e la portata della rete criminale che potrebbe operare nell’area.
Questo evento rappresenta un campanello d’allarme sulla crescente sofisticazione delle truffe online e sulla necessità di sensibilizzare la popolazione, in particolare gli utenti di piattaforme di incontri, sui rischi di adescamento e manipolazione psicologica, invitando a un approccio critico e alla verifica costante dell’identità delle persone incontrate virtualmente.
La tutela dei minori e la prevenzione di tali reati richiedono un impegno congiunto delle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle famiglie.








