La stagione di gestione commissariale alla Città della Salute di Torino, un’esperienza segnata da complessità e controversie, giunge al termine con l’imminente nomina di un nuovo Direttore Generale.
L’interim affidato a Thomas Schael, figura la cui permanenza è stata oggetto di forti contestazioni a seguito della sentenza di condanna per attività antisindacale emessa dal Tribunale di Torino, si conclude formalmente a breve.
La giunta regionale, presieduta da Alberto Cirio, intende imprimere una svolta nella gestione della più vasta azienda sanitaria piemontese, riconoscendo la necessità di un cambio di rotta per ristabilire un clima di collaborazione e fiducia.
L’assegnazione dell’incarico a un nuovo Direttore Generale determinerà automaticamente la decadenza del mandato di Schael, dopo un arco temporale di cinque mesi, un periodo considerato insufficiente per affrontare le profonde sfide strutturali e gestionali che caratterizzano la Città della Salute.
La scelta del successore sarà vincolata a una selezione ristretta, una terne di candidati ritenuti idonei a guidare l’azienda.
Al momento, il nome di Livio Tranchidia, Direttore Generale dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, appare in posizione di vantaggio.
In competizione con lui figurano Davide Minniti, Direttore Generale del San Luigi di Orbassano, e Bruno Osella, Direttore dell’Asl To5.
In queste ore cruciali, la Regione è in attesa del parere consultivo dell’Università, un elemento chiave per orientare la decisione finale, sottolineando l’importanza della collaborazione tra istituzioni accademiche e sanitarie.
L’introduzione di un Direttore Generale condiviso con l’Università rappresenta un segnale strategico, un tentativo di integrare competenze accademiche e gestionali per promuovere l’innovazione e la qualità dei servizi offerti.
L’Assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, ha espresso pubblicamente apprezzamento per il contributo offerto dal commissario uscente, pur riconoscendo le difficoltà incontrate e le criticità emerse, come testimoniato dalla sentenza giudiziaria.
L’uscita di scena di Schael, secondo Riboldi, segna un’opportunità per superare le tensioni preesistenti e favorire un ambiente di lavoro più sereno, orientato al benessere dei pazienti e al supporto del personale sanitario, elementi imprescindibili per il futuro della Città della Salute.
La transizione verso questa nuova fase richiede pragmatismo e lungimiranza, al fine di evitare polemiche e concentrare gli sforzi verso obiettivi di miglioramento continuo e sostenibilità.