Un gruppo di quindici consiglieri comunali torinesi, provenienti da schieramenti di centrosinistra e Movimento 5 Stelle, ha intrapreso un gesto di profonda denuncia: uno sciopero della fame di ventiquattro ore. L’azione, inscindibile dall’iniziativa “Digiuno per Gaza”, si svolge in concomitanza con la sessione plenaria del consiglio comunale, la “Sala Rossa”, al fine di amplificare l’urgenza di un’azione diplomatica concreta e mirata a disinnescare i conflitti che dilaniano la Palestina e l’Ucraina.Il Digiuno per Gaza non è un atto isolato, ma una manifestazione di disagio e di profonda preoccupazione per la crescente catastrofe umanitaria che si consuma nella Striscia. I consiglieri, attraverso questa forma di protesta, rivendicano con fermezza l’immediata apertura di corridoi umanitari sicuri e costanti, garanzia di accesso agevole per operatori sanitari specializzati e organizzazioni non governative (ONG) volte a fornire assistenza medica e aiuti vitali alla popolazione palestinese, vittima di una spirale di violenza e privazioni.Al di là dell’emergenza immediata, la protesta si eleva a monito rivolto alla comunità internazionale, con particolare riferimento all’Unione Europea, sollecitando un intervento più incisivo e responsabile. L’auspicio è che si possa esercitare una pressione decisiva, anche attraverso l’applicazione di sanzioni economiche e diplomatiche nei confronti del governo israeliano, a patto che ciò contribuisca a un cessate il fuoco duraturo e a una trattativa di pace equa e inclusiva.I consiglieri torinesi esprimono un netto rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, rifiutando categoricamente la narrazione, spesso semplicistica, che dipinge la pace come un’aspirazione irrealizzabile. Al contrario, ribadiscono che ogni soluzione diplomatica percorribile si fonda sulla capacità di ascoltare e valorizzare le voci delle persone, dell’impegno delle istituzioni locali e nazionali, e della cooperazione tra gli Stati. Il Digiuno per Gaza è, dunque, un appello alla responsabilità collettiva, un invito a superare le barriere ideologiche e politiche per costruire un futuro di giustizia, sicurezza e convivenza pacifica. Si tratta di affermare, con un gesto simbolico ma potente, che la speranza e l’azione per la pace sono ancora possibili.
Consiglieri Torinesi in Sciopero della Fame per Gaza e Ucraina
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