Nel corso del mese di maggio, un’intensificata campagna di controlli mirati, orchestrata dai Carabinieri del comando provinciale di Torino, ha messo a nudo una rete di irregolarità nel tessuto lavorativo del capoluogo e della sua provincia. L’iniziativa, volta a tutelare i diritti dei lavoratori e a garantire la legalità nelle attività produttive, ha portato a verifiche approfondite in ventiquattro aziende, svelando criticità che spaziano dall’impiego irregolare di personale alla violazione delle normative in materia di sicurezza e privacy.L’esito dei controlli è stato significativo: cinque aziende sono risultate non conformi alle normative vigenti, con un ammontare complessivo di diciotto lavoratori impiegati in nero. Questa pratica, oltre a privare i lavoratori dei diritti fondamentali – come contributi previdenziali, assicurazione sanitaria e contratti collettivi – crea una concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nel rispetto della legge e danneggia il sistema economico nel suo complesso.Un caso particolarmente grave è stato rilevato in una ditta edile operante nel cuore di Torino. I controlli hanno evidenziato l’impiego nero di tre lavoratori extracomunitari, uno dei quali privo di regolare permesso di soggiorno. La situazione è stata aggravata dalla pericolosità delle condizioni di lavoro: i lavoratori erano impiegati in lavori in quota su un tetto, senza che l’azienda mettesse in atto adeguate misure di prevenzione dei rischi di caduta, esponendo i lavoratori a pericolo di infortuni gravi o mortali. Questo scenario solleva interrogativi sulla responsabilità sociale e sulla cultura della sicurezza all’interno dell’azienda.Le verifiche hanno inoltre rivelato una diffusa violazione delle norme relative alla videosorveglianza dei luoghi di lavoro. Due attività commerciali nel quartiere San Salvario – una panetteria e un bar – sono state sorprese ad utilizzare sistemi di videosorveglianza non autorizzati. Nel primo caso, la presenza non autorizzata del sistema di videosorveglianza ha portato alla sospensione immediata dell’attività. A Via Nizza, un locale di somministrazione alimenti da asporto è stato trovato a impiegare lavoratori in nero e a operare un impianto di videosorveglianza senza la preventiva autorizzazione, comportando anch’esso la sospensione dell’attività imprenditoriale. Simili irregolarità, in un bar di Pianezza, denotano una scarsa consapevolezza da parte dei titolari degli obblighi legali in materia di protezione dei dati personali e sicurezza sul lavoro.Le azioni conseguenti ai controlli hanno previsto la denuncia dei titolari all’autorità giudiziaria e l’applicazione di pesanti sanzioni amministrative e pecuniarie, per un totale di circa settanta mila euro. Queste misure, pur necessarie per punire i comportamenti illeciti, devono essere accompagnate da un’azione di sensibilizzazione e formazione continua nei confronti delle imprese, al fine di promuovere una cultura del rispetto delle regole e della tutela dei diritti dei lavoratori, elementi imprescindibili per uno sviluppo economico sostenibile e socialmente equo. L’operazione evidenzia la necessità di un monitoraggio costante e di una cooperazione sinergica tra le forze dell’ordine, le istituzioni e le organizzazioni sindacali per contrastare efficacemente il lavoro nero e garantire un ambiente lavorativo sicuro e legale.
Controlli Carabinieri a Torino: scoperto giro di lavoro nero e irregolarità
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