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sabato 1 Novembre 2025

Cooperative Asti-Alessandria: Resilienza e Riorganizzazione del Tessuto Cooperativo

Evoluzione e Resilienza del Tessuto Cooperativo Astigiano-Alessandrino: Un’Analisi ApprofonditaUn recente studio commissionato dalla Camera di Commercio di Asti e Alessandria getta luce sull’evoluzione del panorama cooperativo nelle due province, rivelando un quadro complesso di contrazione numerica e, paradossalmente, di rinnovata forza aggregativa e resilienza.

Lungi dall’essere un semplice declino, la riduzione del numero di cooperative – attestatasi al 21% tra il 2020 e il 2025 – si configura come un processo di riorganizzazione interna al settore, spinto dalle trasformazioni profonde che investono l’economia italiana e globale.

Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio e di Unioncamere Piemonte, ha sottolineato come la contrazione dimensionale non traduca necessariamente una crisi generalizzata, bensì una risposta strategica alle crescenti pressioni competitive.

L’osservazione chiave è l’aumento della concentrazione: le imprese che rimangono sono spesso il risultato di fusioni, aggregazioni e riallineamenti volti a rafforzare la loro posizione sul mercato e a ottimizzare le risorse.

Questa tendenza è particolarmente evidente nell’Astigiano, dove la diminuzione del numero di cooperative è più marcata (30%), ma compensata da una riduzione meno significativa del personale (-16,8%).
L’analisi quantitativa dei dati – una diminuzione degli addetti dal 15.000 del 2020 ai 13.000 attuali (-17%) – deve essere interpretata alla luce di un cambiamento qualitativo nel modo in cui le cooperative operano.

L’efficienza è diventata un imperativo, spingendo le imprese a rivedere i propri modelli organizzativi, ad adottare tecnologie innovative e a specializzarsi in settori ad alto valore aggiunto.
La riduzione del personale, in questo senso, non è necessariamente sinonimo di perdita di posti di lavoro, ma può riflettere una maggiore produttività e un’ottimizzazione delle competenze.

Mario Sacco, Presidente di Confcooperative Piemonte Sud, ha giustamente evidenziato come l’indagine confermi il ruolo cruciale delle cooperative in settori strategici come la sanità e l’assistenza sociale, l’agricoltura, i servizi e la logistica.
Queste realtà cooperative, spesso radicate nel territorio e animate da principi di mutualità e responsabilità sociale, svolgono un ruolo spesso insostituibile per la fornitura di servizi essenziali e per lo sviluppo economico locale.
La loro capacità di adattamento e la loro vocazione alla cooperazione, inoltre, le rendono particolarmente adatte a rispondere alle nuove sfide poste dalla transizione ecologica e dalla digitalizzazione.

In conclusione, il panorama cooperativo astigiano-alessandrino si presenta come un sistema dinamico, in grado di affrontare le incertezze del mercato attraverso un processo di rinnovamento profondo.
La diminuzione del numero di cooperative non è un segnale di debolezza, ma piuttosto l’espressione di una strategia di crescita basata sull’aggregazione, sull’efficienza e sulla specializzazione, che mira a consolidare il ruolo delle cooperative come attori chiave per lo sviluppo sostenibile del territorio.
L’indagine, pertanto, sollecita una riflessione più ampia sul valore della cooperazione come modello economico e sociale, capace di generare benessere diffuso e di contribuire alla costruzione di un futuro più equo e inclusivo.

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