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Douja d’Or: Asti si veste a festa tra vino, cultura e musica

Asti si veste di festa per la Douja d’Or, un evento che, da oltre cinquant’anni, consacra la città come epicentro del vino astigiano e, per dieci giorni, la proietta nel panorama nazionale e internazionale.
Più che una semplice kermesse, la Douja d’Or rappresenta un’occasione cruciale per celebrare un territorio, la sua storia millenaria e le eccellenze che lo contraddistinguono.

L’inaugurazione, benedetta dalla presenza del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolinea il potenziale trasformativo dell’evento, auspicando benefici diretti e indiretti che si estendono ben oltre il flusso turistico, elevando la reputazione del vino astigiano e, di riflesso, dell’intera regione.

L’importanza di una visione condivisa e di una collaborazione sinergica tra le diverse realtà del territorio emerge con forza dalle parole del presidente Mariano Rabino, che evidenzia un superamento graduale dei tradizionali campanilismi.
Un’evoluzione che si riflette anche nella reinterpretazione bonaria dei rapporti storici tra Asti e Alba, un tempo segnati da rivalità, oggi orientati verso una cooperazione fruttuosa per la promozione congiunta delle loro rispettive peculiarità.

Il Palio, con le sue radici nel lontano 1275, rimane un simbolo identitario, ma oggi, si afferma, l’interesse comune per la valorizzazione del patrimonio vitivinicolo ha superato le antiche contese.

La manifestazione, ospitata nel cuore pulsante di Asti, Piazza San Secondo, si estende fino al 12 settembre, sotto l’egida dell’ATL Langhe Monferrato Roero, che ne coordina l’organizzazione.

Un vero e proprio “salotto del vino” si apre al pubblico con un ricco programma di eventi: talk di approfondimento, degustazioni guidate, masterclass tenute da esperti, incontri culturali, letture ad alta voce e spettacoli di vario genere.

La partecipazione attiva dei quattro Consorzi vinicoli – Asti Spumante, Barbera, Vermouth e del Vino Biologico – sottolinea la diversità e la ricchezza del patrimonio enologico astigiano, offrendo al visitatore un’esperienza sensoriale completa e variegata.

Quest’anno, un segno distintivo di apertura e contaminazione culturale è rappresentato dall’introduzione del primo ospite straniero: la regione vitivinicola del Tokaj, patrimonio UNESCO situato al confine tra Ungheria e Slovacchia.

Un ponte culturale che arricchisce l’evento e promuove lo scambio di conoscenze e tradizioni.

Parallelamente, la musica, curata dalla Fondazione Mos, contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente e festosa, con la partecipazione di dj locali e nazionali, e la presenza di artisti eclettici come Adriano Sangineto, maestro dell’arpa celtica, capace di evocare atmosfere suggestive e avvolgenti, creando un connubio armonioso tra tradizione e innovazione, vino e spettacolo.
La Douja d’Or si configura quindi come un crocevia di culture, un’occasione per celebrare l’eccellenza enologica e promuovere un’immagine dinamica e aperta del territorio astigiano.

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