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venerdì 24 Ottobre 2025

Emilia, 100 anni e una frattura: la resilienza che sorprende.

Il tempo, inesorabile, avanza per tutti, ma la resilienza umana, a volte, trascende le aspettative più ottimistiche.

La recente vicenda di Emilia, una centenaria residente nella provincia di Torino, incarna con forza questo concetto.

Dopo una frattura del femore destro, evento purtroppo frequente nella popolazione anziana e che comporta sfide terapeutiche significative, la signora Emilia ha riacquistato la capacità di deambulare, coronando un percorso complesso e gratificante per l’intera comunità medica.
La frattura, conseguenza di una caduta domestica, ha richiesto l’intervento tempestivo e specializzato di un team multidisciplinare dell’ospedale di Moncalieri, facente capo all’Asl To5.

La procedura chirurgica, eseguita con precisione e competenza, ha impiegato un chiodo endomidollare, un dispositivo medico impiantabile che mira a stabilizzare la frattura e favorire la corretta osteointegrazione.
La scelta di tale tecnica, come sottolineano i professionisti sanitari, è stata dettata dalla necessità di minimizzare l’impatto sull’organismo fragile di una paziente di cento anni, tenendo conto delle potenziali comorbidità e delle ridotte riserve fisiologiche.

Il post-operatorio è stato regolarmente positivo, un risultato che testimonia non solo l’efficacia dell’intervento chirurgico, ma anche l’impegno e la dedizione del personale infermieristico e riabilitativo.
Attualmente, Emilia sta affrontando con tenacia e spirito combattivo la fase cruciale della riabilitazione, seguita a domicilio da un team di fisioterapisti che la supportano nel recupero della motricità e dell’equilibrio.

“Questo caso rappresenta un esempio concreto di come, anche in età avanzatissime, sia possibile affrontare interventi ortopedici complessi e ritrovare l’autonomia motoria,” ha dichiarato il Dottor Luigi Conforti, direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia aziendale.

“La riuscita di questa procedura è il risultato di un lavoro di squadra sinergico, dove la competenza clinica si coniuga con l’esperienza e, soprattutto, con un’attenzione umana profonda, volta a garantire il miglioramento della qualità di vita dei nostri pazienti.

“La storia di Emilia non è solo un racconto di guarigione fisica, ma anche un simbolo di speranza e di dignità per tutti coloro che affrontano le sfide legate all’invecchiamento.

La signora Emilia, commossa, ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine a tutti i medici, gli infermieri e i fisioterapisti che hanno contribuito al suo percorso di recupero, sottolineando l’importanza del supporto umano e della professionalità nel superare le difficoltà.

L’episodio sottolinea, inoltre, la rilevanza di un’assistenza domiciliare tempestiva e personalizzata per favorire un ritorno alla vita quotidiana in sicurezza e comfort.

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