Europa Radicale si schiera al fianco del comitato promotore del Sì alla riforma della giustizia, un’iniziativa promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI), con un appello chiaro: il voto referendario non deve essere strumentalizzato come atto di fiducia o sfiducia nei confronti dell’esecutivo in carica.
Questa affermazione, pronunciata dal coordinatore nazionale Igor Boni, sottolinea la necessità di una valutazione distaccata e ponderata dell’impatto della riforma stessa.
L’adesione a questo comitato, avvenuta durante un incontro a Torino con il presidente della Camera Penale del Piemonte Occidentale, Roberto Capra, non è casuale.
Essa si radica in un percorso condiviso con l’UCPI, un impegno trentennale volto a modernizzare e rendere più efficiente il sistema giudiziario.
Questo percorso include iniziative coraggiose come la raccolta firme nel 1999 per il referendum sulla separazione delle carriere magistraturali e la promozione, nel 2017, di una proposta di legge di iniziativa popolare.
Emilia Rossi, penalista torinese e membro di Europa Radicale, ha enfatizzato l’importanza storica della battaglia dei radicali per una giustizia equa e imparziale, sottolineando l’impossibilità di ignorare un’opportunità come questa per contribuire a un cambiamento positivo.
La chiarezza della riforma, secondo Rossi, rende relativamente semplice la spiegazione dei vantaggi per i cittadini, ma la vera sfida sarà incentivare la partecipazione al voto, data l’assenza di un quorum vincolante per la validità del referendum.
Roberto Capra, presidente della Camera Penale del Piemonte Occidentale, ha descritto la riforma come il coronamento del rito accusatorio e il pieno sviluppo del principio del “giusto processo”, un obiettivo atteso da decenni.
Egli ha sottolineato che la necessità di questa riforma emerge direttamente dalle esperienze dei cittadini che si trovano a confrontarsi con il sistema giudiziario, evidenziando un’esigenza sentita a livello popolare e non imposta dall’alto.
La riforma, pertanto, non si configura come un mero aggiornamento legislativo, ma come un passo fondamentale per garantire una giustizia più rapida, trasparente ed efficace, in grado di tutelare i diritti di tutti i soggetti coinvolti nel processo, dall’imputato alla vittima, passando per i professionisti del diritto e i giudici.
L’adesione di Europa Radicale rappresenta un segnale di coerenza con i propri valori fondanti e un contributo attivo alla costruzione di un sistema giudiziario più giusto e moderno per l’Italia.







