Famiglia Lancia contro il Comune: Azione civile per giustizia e sicurezza.

Un’azione civile per la giustizia e la prevenzione: la famiglia Lancia contro il Comune di CollegnoUna complessa azione civile è stata avviata dai familiari di Aldovino Lancia, settantunenne scomparso tragicamente nel settembre 2023 a Collegno, a seguito di una caduta in bicicletta causata da una grave condizione del manto stradale.

Questa iniziativa, parallela a un procedimento penale già in corso, rappresenta una ricerca di giustizia e un monito per l’amministrazione locale, volta a prevenire simili tragedie in futuro.
L’avvocato Renato Ambrosio, dello studio legale Ambrosio e Commodo, sottolinea come la scelta di rivolgere la citazione contro l’ente comunale, piuttosto che contro il sindaco in persona, sia dettata da un principio di responsabilità amministrativa e dalla volontà di focalizzarsi sulla gestione delle infrastrutture pubbliche.

Non si tratta di un atto di vendetta, ma di un’affermazione del diritto alla sicurezza e alla protezione dei cittadini.
Le indagini condotte dalla Procura e le perizie tecniche allegate all’azione civile rivelano un quadro allarmante.
Il manto stradale presentava una profonda spaccatura – dieci centimetri di larghezza, cinque o sei di profondità e trenta di estensione – una vera e propria insidia latente.
Questa anomalia ha causato l’immediato danneggiamento del cerchione posteriore della bicicletta e la conseguente rottura della camera d’aria, generando una caduta improvvisa e fatale.
Le verifiche hanno inoltre evidenziato un preoccupante accumulo di segnalazioni: circa un centinaio di denunce da parte dei cittadini relative alla pericolosità di quel tratto di strada e almeno dieci incidenti stradali verificatisi negli anni precedenti.

Questi dati suggeriscono una negligenza strutturale nella manutenzione e nella sicurezza delle infrastrutture comunali.

L’azione civile mira a ottenere un risarcimento per i danni biologici e morali subiti dai familiari di Aldovino Lancia: la moglie e i tre figli, oltre a un nipote, che hanno dovuto affrontare un dolore incommensurabile.

L’avvocato Ambrosio ribadisce un principio fondamentale: la sicurezza delle strade è un dovere imprescindibile per qualsiasi amministrazione, e la mancata esecuzione di interventi manutentivi necessari rappresenta un risparmio illusorio, destinato a generare costi umani e finanziari molto più elevati.

La prevenzione, con gli investimenti mirati alla cura delle infrastrutture, si rivela un investimento di benessere sociale a lungo termine.

Emanuela Bianca Lancia, figlia della vittima, esprime il suo profondo dolore, non alimentato dalla rabbia, ma da un bisogno impellente di giustizia e dalla paura che una simile tragedia possa ripetersi.

Descrivendo il padre come un uomo attivo e appassionato di sport, la figlia sottolinea il forte legame che li univa e l’eredità di senso civico che Aldovino ha trasmesso alla sua famiglia.

Il ricordo del momento in cui il suo battito cardiaco si è spento, percepito attraverso i macchinari in ospedale, rimane un’esperienza traumatica e indelebile.

La scelta di non costituirsi parte civile nel processo penale riflette la volontà di perseguire un percorso volto a garantire la sicurezza per tutti i cittadini e a onorare la memoria di un padre e marito esemplare.

L’azione civile rappresenta quindi un atto di responsabilità collettiva, un invito a riflettere sull’importanza della sicurezza stradale e sulla necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni locali.

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