lunedì 29 Settembre 2025
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Torino

Ferrante Aporti: Irregolarità e gestione contestata

La situazione all’istituto penale per i minorenni Ferrante Aporti di Torino, già segnata da precedenti contestazioni relative al rispetto dei diritti delle lavoratrici, si presenta ora come un quadro di profonda criticità gestionale e potenziali irregolarità giuridiche, sollevato nuovamente dall’Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria (Osapp).
L’esposto urgente inviato al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità non si limita a riproporre le problematiche pregresse, ma ne evidenzia una escalation: a seguito del trasferimento del direttore, si assiste a una de facto gestione dell’istituto esercitata dal comandante del reparto di Polizia Penitenziaria.

Quest’ultimo, delegato a sottoscrivere atti amministrativi con la qualifica di dirigente, opera in assenza di una formale e legittima attribuzione di poteri da parte degli organi competenti, configurando una potenziale usurpazione di funzioni.

L’Osapp sottolinea con forza che tale situazione configura un chiaro “vulnus” alla legalità, poiché la normativa vigente non prevede la possibilità per un membro del corpo di Polizia Penitenziaria di assumere le responsabilità direttive di un istituto penale, nemmeno in forma provvisoria.

L’accumulo di tali competenze – in assenza di una nomina formale – mette a rischio la trasparenza e la correttezza delle decisioni prese, con possibili ripercussioni sul benessere dei minori detenuti e sulla tutela dei diritti del personale.
L’indagine sindacale non si arresta alla verifica delle competenze, ma estende il suo sguardo a specifici provvedimenti amministrativi.
La pubblicazione di un piano ferie natalizio che introduce un turno anomalo, protratto per un periodo insolitamente lungo, e l’assegnazione di un sovrintendente capo all’Ufficio Matricola, nonostante limitazioni sanitarie che ne ostacolerebbero l’interazione con i detenuti, sollevano dubbi significativi sulla legittimità delle procedure adottate e sulla loro compatibilità con i principi di equità e sicurezza.
Il culmine di questa complessa situazione si raggiunge con la constatazione che lo stesso comandante, oltre a de facto gestire l’istituto penale, ricopre contemporaneamente la carica di direttore dell’Area Sicurezza del Centro Giustizia Minorile.

Questa sovrapposizione di ruoli, in apparente contraddizione con i principi di controllo e supervisione, genera un paradosso inquietante: colui che dovrebbe essere controllato si rivela anche il controllore di se stesso, alimentando un clima di potenziale opacità e inaffidabilità.
L’Osapp, in conclusione, chiede un’indagine approfondita e urgente al fine di accertare la legittimità dell’esercizio delle funzioni direttive, la validità degli atti amministrativi adottati e la compatibilità sanitaria delle assegnazioni effettuate, auspicando un ritorno alla legalità e al rispetto dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.

Si evidenzia la necessità di ripristinare un quadro normativo chiaro e trasparente, al fine di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per i minori detenuti e per il personale impegnato nella loro riabilitazione.

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