La recente indagine della Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte della Corte dei Conti ha sollevato interrogativi significativi sulla gestione e la sostenibilità di Finpiemonte Spa, la società in house della Regione Piemonte, evidenziando criticità strutturali che meritano un’analisi approfondita.
L’esame finanziario rivela una dicotomia preoccupante: pur in presenza di interventi di razionalizzazione volti a contenere le spese, i costi continuano a erodere i margini operativi, sebbene con una velocità leggermente inferiore rispetto alla crescita dei ricavi.
Questa situazione è aggravata dalla presenza di ingenti liquidità in giacenza, un accumulo di risorse che appare incongruo rispetto al volume delle attività svolte, in un contesto regionale segnato da stringenti necessità di cassa e da un persistente disavanzo.
La Corte dei Conti focalizza l’attenzione sulla redditività aziendale, evidenziando una situazione di squilibrio.
Nel corso del 2023, i ricavi derivanti dalla gestione di affidamenti e dalla promozione dello sviluppo territoriale per conto della Regione non sono stati sufficienti a coprire i costi di produzione.
La chiusura in utile è stata possibile unicamente grazie all’andamento positivo degli investimenti in strumenti finanziari, un fattore esterno che non garantisce la sostenibilità a lungo termine.
Le azioni di efficientamento avviate nel 2024, sebbene abbiano contribuito ad incrementare il valore della produzione, non hanno ancora determinato una inversione di tendenza: i ricavi rimangono insufficienti a coprire i costi e la società si espone al rischio di una significativa contrazione delle entrate in uno scenario caratterizzato da un probabile andamento al ribasso dei tassi di interesse, con conseguenze potenzialmente impattanti sulla capacità di finanziamento.
L’analisi della Corte dei Conti sottolinea la necessità di una revisione strategica delle future linee di sviluppo di Finpiemonte da parte della Regione, tenendo conto delle debolezze strutturali emerse.
Si suggerisce, con un’urgenza riconosciuta, una più stretta integrazione tra Finpiemonte e Finpiemonte partecipazioni, un’operazione che potrebbe portare a una sinergia di competenze, una ottimizzazione delle risorse e una maggiore efficienza operativa.
La Corte dei Conti, in sintesi, sollecita un cambiamento di paradigma nella gestione della società in house, orientato verso una maggiore trasparenza, responsabilità e sostenibilità finanziaria, al fine di garantire un contributo effettivo e duraturo allo sviluppo economico del territorio piemontese.
La situazione richiede una visione strategica lungimirante e un’azione decisa per evitare che le criticità attuali si trasformino in problemi strutturali di maggiore entità.