Il Bilancio Sociale 2024 della Fondazione Faro traccia un quadro di un impatto significativo sul sistema sanitario piemontese e sulla qualità della vita di una vasta comunità, quantificabile in un risparmio di 12,5 milioni di euro per il Servizio Sanitario Nazionale e in un’ottimizzazione del 68% dei posti letto dedicati a medicina interna e oncologia. Oltre a 107.839 giornate di assistenza specialistica in cure palliative e progetti di supporto a 2.245 persone vulnerabili, la Fondazione dimostra come un approccio integrato possa generare benefici tangibili per il territorio.Il direttore generale Luigi Stella ha delineato una transizione paradigmatica, spostando l’attenzione da una visione lineare e reattiva del sistema sanitario a un modello circolare e proattivo. Questo nuovo approccio non si limita all’erogazione di cure mediche, ma integra attività di psicologia sociale, iniziative culturali e programmi di formazione, riconoscendo che il benessere individuale è intrinsecamente legato al contesto sociale e umano in cui si sviluppa. Si tratta di un riconoscimento esplicito del ruolo cruciale della prevenzione, dell’educazione alla salute e del supporto psicosociale per costruire un sistema più resiliente ed efficace.Il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, attraverso il Fondo Opera Alfredo Cornaglia, si è rivelato un elemento chiave in questo percorso, con un impegno costante nella promozione di cure palliative specialistiche, sia a domicilio che in hospice. Questa attenzione specifica riflette una profonda sensibilità verso il diritto delle persone affette da malattie inguaribili di vivere la propria esistenza con dignità, alleviando il dolore e offrendo supporto emotivo a pazienti e familiari. La visione di una cura che va oltre il corpo, che abbraccia l’anima e la dignità umana, è un principio guida di questo impegno.La presidente del Consiglio comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, ha sottolineato il ruolo di Fondazione Faro come un punto di riferimento essenziale per la comunità, esaltandone la capacità di coniugare lungimiranza e radicamento nel presente. La capacità di anticipare le esigenze future, mantenendo al contempo un forte legame con le realtà locali, rappresenta un modello di eccellenza per l’amministrazione pubblica, che dovrebbe ispirarsi a questo approccio innovativo e orientato al benessere collettivo.Il presidente della Fondazione Faro, Giuseppe Cravetto, ha fissato l’orizzonte del 2025 come anno di sviluppo e di nuove sfide. Tra queste, la gestione della struttura San Vito emerge come prioritaria, ma l’attenzione si estende anche a Villa Villani, concepita come un ponte cruciale tra l’ambiente domestico e le strutture di hospice. Questa struttura ambisce a rappresentare un luogo di transizione delicata, dove professionisti e volontari della Fondazione accompagnano pazienti e familiari, garantendo continuità di cura, dignità e presenza costante, un vero e proprio accompagnamento umano nel percorso più difficile. L’obiettivo è offrire un supporto integrato, che comprenda non solo l’aspetto medico, ma anche quello emotivo e spirituale, contribuendo a creare un ambiente di serenità e speranza. Il futuro, quindi, si proietta verso un’assistenza sempre più personalizzata, attenta alle esigenze specifiche di ogni individuo e della sua famiglia, un impegno costante verso la cura della persona nella sua interezza.
Fondazione Faro: 12,5 milioni di risparmi e un nuovo modello sanitario.
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