Giustizia Minorile: Tra Deterrenza, Riforma e Memoria di Don MecoUn’analisi approfondita e stimolante sul futuro della giustizia minorile apre ufficialmente a Torino, venerdì 6 giugno, con un ciclo di conferenze intitolato “Carcere minorile e decreto Caivano: punire o rieducare?”. L’evento, ospitato a Palazzo Barolo, intende affrontare le complesse sfide poste dal recente decreto e, al contempo, onorare l’eredità di Don Domenico ‘Meco’ Ricca, figura cardine per i giovani detenuti nel carcere Ferrante Aporti, recentemente scomparso.L’iniziativa, promossa da Opera Barolo in collaborazione con Forum Terzo Settore Piemonte, Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta, ‘La Voce e Il Tempo’, e sotto il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, si pone come obiettivo non solo la discussione del decreto Caivano, con le sue implicazioni sull’inasprimento delle sanzioni, ma anche una riflessione critica sulla sua efficacia nel contesto di un sistema penitenziario minorile spesso carente di risorse e di approcci riabilitativi innovativi.Il decreto Caivano, pur mirato a rispondere a specifiche esigenze di sicurezza e a rispondere all’opinione pubblica, rischia di accentuare i problemi strutturali che affliggono la giustizia minorile, privilegiando una logica di punizione a breve termine a scapito di interventi di recupero e reinserimento sociale a lungo termine. La discussione si concentrerà pertanto sull’equilibrio delicato tra la necessità di garantire la sicurezza della collettività e l’imperativo di offrire ai minori opportunità concrete di cambiamento e di crescita.Un elemento centrale del dibattito sarà il ruolo cruciale del Terzo settore, spesso in prima linea nell’offrire supporto psicologico, educativo e sociale ai giovani detenuti, colmando le lacune del sistema pubblico e promuovendo modelli di intervento basati sulla relazione e sulla responsabilizzazione. Si analizzeranno le buone pratiche sviluppate dalle realtà del territorio e si discuterà di come rafforzare la collaborazione tra istituzioni, associazioni e volontariato per creare una rete di supporto efficace e sostenibile.La narrazione mediatica della giustizia minorile sarà un altro punto focale dell’analisi. Troppo spesso, i media tendono a focalizzarsi sugli aspetti più sensazionalistici e a perpetuare stereotipi negativi, alimentando un clima di paura e pregiudizio che ostacola la riabilitazione dei minori. Si discuterà di come promuovere una comunicazione più responsabile e consapevole, in grado di raccontare la complessità del fenomeno della criminalità minorile e di valorizzare le storie di speranza e di cambiamento.La serata vedrà l’intervento di relatori di spicco, tra cui Franco Prina, docente di Sociologia giuridica all’Università di Torino, Monica Cristina Gallo, garante per le persone private della libertà del Comune di Torino, don Silvano Oni, cappellano del Ferrante Aporti, e Marina Lomunno, giornalista e presidente della giuria del premio letterario dedicato a Don Meco. Prevista anche la partecipazione del direttore dell’Ipm Giuseppe Carro.La figura di Don Domenico ‘Meco’ Ricca, cappellano del carcere Ferrante Aporti per decenni, rappresenta un faro di speranza e un esempio di dedizione al servizio dei giovani detenuti. La sua opera, fondata sull’ascolto, la comprensione e la fiducia nel potenziale umano, continua a ispirare chiunque lavori nel campo della giustizia minorile. L’evento si propone di ripercorrere il suo contributo e di promuovere la sua visione umanistica come guida per il futuro.La giornalista Maria Teresa Martinengo modererà la discussione, garantendo un confronto aperto e costruttivo tra i relatori e il pubblico. L’incontro si preannuncia come un’occasione preziosa per riflettere sulle sfide attuali della giustizia minorile e per elaborare proposte innovative per un sistema penitenziario più giusto, efficace e orientato alla riabilitazione.
Giustizia Minorile: Tra Punizione, Riforma e l’Eredità di Don Meco
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