Le recenti ondate di grandinate che hanno investito la provincia di Torino hanno inferto perdite devastanti al tessuto agricolo locale, come documentato dai tecnici di Confagricoltura Torino. L’intensità e la frequenza degli eventi atmosferici estremi stanno mettendo a dura prova la resilienza delle aziende agricole, esacerbando vulnerabilità preesistenti.Le coltivazioni cerealicole, in particolare quelle autunno-vernali come grano e orzo, cruciali per l’approvvigionamento alimentare regionale, si trovano in una fase delicata, quella dello spigatura, rendendole particolarmente sensibili ai danni. La grandine ha compromesso la resa potenziale, con previsioni di perdite significative nel raccolto finale. Anche le colture primaverili-estive, tra cui il mais, vitale per l’alimentazione animale e la produzione di biomasse, subiscono gravi contraccolpi, soprattutto in questa fase critica di emergenza delle piante. Il danno non si limita ai cereali. I vigneti, in prossimità della fioritura, un momento cruciale per la formazione dei grappoli, hanno visto compromesse le prospettive di una vendemmia soddisfacente. Analogamente, i frutteti, che rappresentano un’importante risorsa economica e per la biodiversità locale, mostrano segni di sofferenza. Oltre alla perdita immediata di produzione, si teme un impatto a lungo termine sulla produttività futura delle piante, con un potenziale aumento della suscettibilità a malattie e parassiti, richiedendo interventi fitosanitari più intensivi e costosi.La situazione è aggravata dai danni ingenti apportati anche ai prati da foraggio, essenziali per l’alimentazione del bestiame e per la sostenibilità della zootecnia locale. La riduzione sia della quantità che della qualità del foraggio disponibile avrà ripercussioni sulla filiera casearia e su tutti i prodotti derivati, con potenziali impatti sui prezzi e sulla competitività delle aziende agricole.Confagricoltura Torino, guidata dal presidente Gian Luigi Orsolani, esprime la sua profonda vicinanza e solidarietà alle imprese agricole colpite. La forte preoccupazione si traduce in un impegno attivo a sensibilizzare le istituzioni sull’urgente necessità di misure di sostegno e di interventi strutturali per mitigare gli effetti di queste calamità naturali. L’associazione sottolinea come questi eventi, che si sommano ai danni già causati dalla fauna selvatica, stiano mettendo a serio rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole e la tenuta del settore primario, un pilastro fondamentale dell’economia e del paesaggio torinese. Si rende pertanto imprescindibile una riflessione approfondita sulla gestione del rischio climatico, sull’implementazione di pratiche agricole sostenibili e sull’adozione di sistemi di allerta precoce più efficaci.