L’angoscia che permea queste parole è il riflesso di un dolore lacerante, un dolore che si irradia dall’esperienza traumatica del nostro figlio, ma che investe l’intera famiglia.
La guarigione, lo comprendiamo con lucidità, sarà un cammino arduo, un percorso costellato di sfide emotive e psicologiche che lasceranno un’impronta indelebile, una cicatrice profonda che richiederà tempo e dedizione per essere lenita.
Eppure, in questo abisso di sofferenza, risiede la forza di un legame indissolubile: nostro figlio è il nostro coraggio, il nostro leone ferito, e con amore incondizionato e una pazienza infinita, ci impegneremo a sostenerlo in questa complessa fase di recupero.
La vicenda, come voi avrete appreso dai media, ha visto il nostro figlio coinvolto in un episodio di violenza inaudita, verificatosi nella notte di Halloween a Torino.
La dinamica, amplificata dalla velocità e dalla viralità dei social media, ha scatenato un’ondata di reazioni che comprendiamo, ma che richiedono ora una gestione attenta e responsabile.
Rivolgo quindi un appello sentito a tutti i giovani che, con gesti di solidarietà e parole di conforto, ci stanno dimostrando la loro vicinanza.
La vostra empatia è un balsamo prezioso in questo momento di profondo dolore.
Vi chiedo, con la più sincera urgenza, di preservare la calma, di resistere all’impulso di agire in modo impulsivo, di astenervi da qualsiasi forma di vendetta personale.
La giustizia è prerogativa delle istituzioni, e la sua attuazione deve seguire i percorsi legali, garantendo trasparenza e imparzialità.
L’escalation di violenza genera solo violenza, perpetuando un ciclo distruttivo che non porta a nulla di costruttivo.
Il rischio di emulare o amplificare la ferita subita dal nostro figlio è concreto e dannoso.
Siamo profondamente grati, dal profondo del nostro cuore, che lui sia vivo.
Questa è la nostra unica, assoluta priorità.
I dettagli dell’accaduto, come riportato dai quotidiani locali, ci appaiono ancora parziali e frammentari.
Sappiamo che un gruppo di giovani, mobilitati attraverso i canali digitali, si è radunato sotto la nostra abitazione.
La presenza delle forze dell’ordine, prontamente intervenute, ha evitato il peggio, prevenendo potenziali situazioni di pericolo.
Ora, più che mai, è fondamentale che la comunità si unisca in un fronte di sostegno e comprensione.
Chiediamo a tutti, adulti e giovani, di agire con saggezza, responsabilità e rispetto, per contribuire a ricostruire un clima di fiducia e serenità.
Il nostro obiettivo primario è garantire al nostro figlio la possibilità di affrontare il trauma subito con il supporto necessario, circondato dall’amore e dalla protezione della sua famiglia e della sua comunità.
La strada è lunga, ma non siamo soli.







