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giovedì, 15 Maggio 2025
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La microgravità, un problema non più spaziale: ricerca internazionale su effetti sulla vista

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La microgravità non è più un’esperienza riservata solo agli astronauti: i suoi effetti sulla vista possono essere studiate in laboratorio, grazie a un progetto internazionale che coinvolge le università di Torino, Houston, Sydney, Wellington e la Nasa. L’obiettivo è sviluppare un modello per identificare soggetti a rischio e creare uno stress test da eseguire a terra.La base di questo studio è l’intuizione che alcune condizioni della chirurgia laparoscopica riproducono effetti simili a quelli registrati in microgravità. Durante le operazioni di chirurgia laparoscopica, i pazienti sono spesso posti in posizione supina e inclinata, con la testa più bassa del bacino, creando alterazioni della circolazione simili a quelle presenti in orbita.Nella ricerca saranno coinvolti pazienti tra 40 e 75 anni, sottoposti a chirurgia mininvasiva di durata superiore ai 120 minuti. Saranno eseguiti esami oftalmologici pre e post intervento, nonché il monitoraggio della pressione oculare durante l’operazione.I dati raccolti saranno condivisi con i centri di ricerca per sviluppare modelli di intelligenza artificiale in grado di analizzare la Sans (Sindrome Neuro-Oculare Associata ai Voli Spaziali) e individuare fattori predittivi. L’obiettivo finale è creare uno strumento capace di prevenire i danni alla vista in condizioni di microgravità, sia per gli astronauti che per le persone sottoposte a particolari procedure chirurgiche.La collaborazione tra università e istituzioni internazionali rappresenta un passo importante nella comprensione degli effetti della microgravità sulla vista. L’approccio integrato, che combina la fisologia umana con le tecnologie di intelligenza artificiale, potrebbe portare a importanti scoperte e contribuire a migliorare la sicurezza dei voli spaziali.Il progetto Sans è un esempio significativo di come la cooperazione internazionale possa portare a risultati innovativi e benefici per la comunità scientifica. La condivisione dei dati e delle risorse rappresenta una chiave fondamentale per raggiungere obiettivi ambiziosi, anche in campi apparentemente lontani come la fisologia umana e le tecnologie di intelligenza artificiale.La ricerca sulla Sans non si limita alla sola comprensione dei meccanismi che determinano i danni oculari in microgravità. Il progetto ha ambizioni più vaste, mirando a sviluppare strumenti capabili di prevenire e trattare le conseguenze della microgravità sulla vista.Gli esperti coinvolge nei vari aspetti del progetto Sans sono convinti che l’approccio integrato possa portare significative novità nella comprensione delle condizioni umane in ambiente spaziale. La creazione di modelli predittivi e strumenti di monitoraggio rappresenta un passo importante verso la realizzazione della missione di esplorazione spaziale, che richiede la massima attenzione alla salute e al benessere degli astronauti.Il progetto Sans non è solo uno studio scientifico: è un’impegno per garantire la sicurezza dei voli spaziali e promuovere l’esplorazione dell’universo. L’obiettivo finale è sviluppare tecnologie capaci di prevenire i danni oculari in condizioni di microgravità, sia per gli astronauti che per le persone sottoposte a particolari procedure chirurgiche.La collaborazione tra università e istituzioni internazionali rappresenta un esempio significativo della forza del lavoro scientifico quando si muove in direzione comune. Il progetto Sans è solo l’inizio di una lunga strada che porterà a risultati innovativi e benefici per la comunità scientifica e la società nel suo insieme.

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