Le Giornate della Legalità, giunte alla terza edizione con il titolo “Contro i luoghi comuni”, si configurano come un’audace operazione di apertura e riflessione.
Piuttosto che relegare il tema della legalità in un ambito specialistico, l’iniziativa lo proietta nel cuore della comunità, invitando a un esame critico delle narrazioni semplificate che spesso offuscano la complessità della giustizia e della convivenza civile.
Dal 2 al 5 ottobre, tribunali, caserme, carceri, università e teatri si trasformano in palcoscenici di dialogo, accogliendo un ricco programma di oltre quaranta appuntamenti e un variegato gruppo di relatori.
L’elenco degli ospiti, che spazia dalla sociologa Chiara Saraceno al costituzionalista Gustavo Zagrebelsky – impegnato in una lezione dedicata ai detenuti – dalla storica Benedetta Tobagi al giornalista Pablo Trincia, passando per il filosofo Tommaso Greco e l’avvocato Nicodemo Gentile (che rappresenta la sorella di Giulia Cecchettin), testimonia la volontà di affrontare il tema della legalità da molteplici prospettive disciplinari e professionali.
Lungi dall’essere una mera celebrazione di successi – come il trito titolo “Abbiamo sconfitto la mafia” – le Giornate della Legalità si propongono di decostruire assunti preconcetti e narrative consolatorie.
L’obiettivo è smontare le barriere che separano il cittadino dalla giustizia, rendendo accessibili luoghi tradizionalmente percepiti come distanti, opachi, persino inaccessibili.
Questa apertura è più di un gesto simbolico: è un atto di trasparenza volta a promuovere la consapevolezza e la partecipazione attiva.
L’assessore alla legalità, Marco Porcedda, sottolinea come la legalità non sia un concetto astratto, ma un patrimonio condiviso, intrinsecamente legato alla vita quotidiana e plasmato dalle scelte individuali, dalle azioni concrete di ciascuno.
Rosanna Purchia, assessora alla cultura, evidenzia il ruolo cruciale della cultura come motore di crescita civile e democratica, uno strumento potente per promuovere una cittadinanza informata e responsabile.
L’iniziativa si rivolge non solo agli adulti, ma anche ai giovani, con apposite iniziative pensate per sensibilizzare le nuove generazioni al valore della legalità e per stimolare il pensiero critico.
Si tratta di formare cittadini consapevoli, capaci di discernere tra verità e manipolazione, tra giustizia e ingiustizia.
Le Giornate della Legalità, dunque, si configurano come un laboratorio di cittadinanza attiva, un invito a interrogarci sui nostri pregiudizi e a costruire una società più giusta e inclusiva.
La sfida è quella di trasformare il dibattito teorico in azione concreta, di tradurre la consapevolezza in comportamenti responsabili.