A Malvicino, piccolo gioiello incastonato nel cuore del Piemonte, si assiste a un paradosso elettorale che sfida le tendenze nazionali. Mentre il resto d’Italia registra un progressivo disinteresse verso le urne, questo comune, con la sua popolazione di soli 78 abitanti, è animato da una vivace contesa per la carica di sindaco, con ben sei candidati in lizza. L’affluenza alle urne, al momento della chiusura delle prime operazioni di scrutinio, si attesta a un sorprendente 25,3%, cifra che contrasta nettamente con la media nazionale in discesa, attestata al 13,55%.Questa insolita partecipazione testimonia, forse, un profondo legame con la comunità e un desiderio di plasmare il futuro del paese, nonostante le sue dimensioni ridotte. Ma l’aspetto più peculiare della situazione risiede nella composizione della lista dei candidati. La sfida per la poltrona di sindaco vede contrapporsi l’attuale vicesindaca, un’avvocata quarantatreenne proveniente dalla vicina Acqui Terme, a capo di una lista unitaria formata da residenti locali, a cinque aspiranti sindaci provenienti da diverse regioni d’Italia. Un dato che solleva interrogativi sull’identità e la rappresentatività della comunità e sulla dinamica dei flussi migratori interni al Paese.La lista dei possibili consiglieri, con ben 54 aspiranti, amplifica ulteriormente questa peculiarità, creando un panorama elettorale decisamente atipico. Il numero complessivo degli aventi diritto al voto si aggira intorno alle 83 unità, di cui 69 residenti stabilmente a Malvicino, 12 residenti all’estero e 2 iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) che hanno espresso la volontà di partecipare. Questa particolare composizione demografica riflette l’importanza della diaspora italiana e il desiderio di mantenere un legame con le proprie radici, anche a distanza.L’attuale tornata elettorale, anticipata rispetto alla scadenza ordinaria, è stata resa necessaria dal decesso del sindaco Francesco Nicolotti, avvenuto il 26 dicembre 2024. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella comunità, innescando un processo di rinnovamento istituzionale che si prospetta particolarmente significativo per il futuro di questo piccolo centro piemontese, un microcosmo di Italia che, in controtendenza, si rivela un laboratorio di democrazia partecipativa e un esempio di come la passione civile possa fiorire anche nei luoghi più piccoli e apparentemente marginali. Il risultato elettorale sarà un indicatore importante delle aspirazioni e delle istanze di una comunità che, nonostante le difficoltà e le sfide, continua a credere nel valore della partecipazione e nella possibilità di costruire un futuro migliore.
Malvicino: Emozione elettorale in un borgo di 78 abitanti
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