mercoledì 13 Agosto 2025
31.7 C
Torino

Molare, 99 anni dopo: ricordando la tragedia e il monito del crollo.

Novantanove anni fa, il 13 agosto 1935, una tragedia scosse profondamente la comunità alessandrina: il crollo della diga di Molare.
Un evento che, a distanza di decenni, continua a riverberarsi nella memoria collettiva e che ieri, nel cimitero di Ovada, ha visto la celebrazione ufficiale del suo novantanovesimo anniversario.

Un momento solenne, scandito dalla lettura dei nomi delle 115 vittime, incisi su una lapide che testimonia la portata devastante del disastro.
L’amministrazione comunale, con il sindaco Gian Franco Comaschi in prima linea, ha ribadito l’importanza imprescindibile della conservazione della memoria storica.
Ma il crollo di Molare non è solo un ricordo del passato.
È un monito, un campanello d’allarme che risuona ancora oggi, soprattutto in un’epoca caratterizzata da una crescente pressione sulle risorse naturali e da una spinta spesso incontrollata allo sviluppo.

L’assessore alla cultura, Sabrina Caneva, ha sottolineato come la tragedia sia intrinsecamente legata a dinamiche di potere e interessi economici, come evidenziato in precedenza dall’onorevole Federico Fornaro in una toccante commemorazione alla Camera.

La sicurezza, ha concluso Caneva, non può mai essere un compromesso sacrificabile sull’altare dell’avidità o della fretta.

La diga, parte di un complesso impianto idroelettrico lungo il corso dell’Orba, cedette sotto l’impatto di un evento meteorologico eccezionale, una furia delle acque inarrestabile.
La piena, una volta liberatasi dalla sua prigione artificiale, abbatté tutte le opere di mitigazione costruite a monte, seppellendo sotto le macerie il ponte di Molare e cancellando intere abitazioni.
La corsa distruttiva proseguì implacabile verso Ovada, portando con sé morte e desolazione.
Tra i sopravvissuti, Luigi Gollo, oggi anziano, ha condiviso la sua testimonianza diretta, un racconto struggente di paura e perdita.

Il padre, eroe silenzioso, salvò la madre e la sorella, per poi soccombere alle acque, insieme ai nonni.

La sua storia, come tante altre, incarna la fragilità umana di fronte alla potenza inarrestabile della natura.

Le commemorazioni proseguiranno oggi con un corteo simbolico che ripercorrerà il tragitto della piena, da Molare al Borgo di Ovada, il cuore della zona più colpita.

La giornata culminerà con la scoperta di un pannello commemorativo e proiezioni video che rievocheranno il disastro.
Anche a Molare è previsto l’inaugurazione di un monumento in piazza Albareto, un simbolo tangibile della memoria e del rispetto per le vittime.

Infine, fino al 17 agosto, la mostra fotografica “Per non dimenticare” offrirà un’occasione per ripercorrere, attraverso immagini d’epoca, le ferite di un evento che ha segnato per sempre la storia di un territorio e un’intera comunità.

Un monito costante per il futuro, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -