lunedì 1 Settembre 2025
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Novara, anziana muore per West Nile: allerta zanzare

Il decesso di una novantiduenne, avvenuto il 20 agosto presso l’ospedale Maggiore di Novara, ha tragicamente riacceso l’attenzione sul rischio rappresentato dal virus West Nile, un arbovirus trasmesso principalmente da zanzare.

L’evento, confermato dall’ultimo bollettino di monitoraggio territoriale dell’Asl, sottolinea la vulnerabilità di alcune fasce di popolazione, in particolare gli anziani, di fronte a infezioni che, sebbene spesso lievi, possono assumere un decorso grave e fatale in presenza di comorbidità o fragilità intrinseche.
La paziente, precedentemente monitorata dall’Azienda Sanitaria Locale di Novara a seguito di ricovero il 7 agosto, era stata sottoposta ad accertamenti diagnostici per escludere o confermare l’infezione da West Nile.
L’esito positivo del test, giunto quattro giorni dopo il ricovero, ha rivelato l’agente patogeno responsabile.
Sebbene le informazioni disponibili non indichino la presenza di altre patologie preesistenti, è fondamentale considerare che l’età avanzata rappresenta di per sé un fattore di rischio significativo, compromettendo le capacità di risposta immunitaria e aumentando la suscettibilità a complicazioni.
Il virus West Nile, originario dell’Africa e diffuso in diverse aree del mondo, si trasmette attraverso la puntura di zanzare Culex infette, che a loro volta si sono contaminate nutrendosi di uccelli portatori del virus.
La trasmissione avviene quindi attraverso un ciclo ecologico complesso, che può coinvolgere diverse specie animali.

La persistenza del virus in uccelli serbatoi, la sua capacità di replicarsi nelle zanzare e la sua efficienza nella trasmissione all’uomo rendono il controllo della sua diffusione una sfida complessa e continuativa.

L’episodio di Novara serve a ricordare l’importanza della prevenzione, che include misure per ridurre la popolazione di zanzare, come l’eliminazione di ristagni d’acqua dove le zanzare possono deporre le uova, e l’utilizzo di repellenti durante i periodi a rischio.

La consapevolezza dei sintomi, che possono variare da lievi febbre e mal di testa a complicanze neurologiche, è altrettanto cruciale per una diagnosi precoce e un trattamento appropriato.
La sorveglianza epidemiologica, il monitoraggio delle popolazioni di zanzare e la promozione di comportamenti responsabili rappresentano gli strumenti fondamentali per mitigare il rischio e proteggere la salute pubblica.
Inoltre, è importante considerare studi per valutare l’efficacia e l’opportunità di una vaccinazione, sebbene al momento non sia disponibile per l’uomo in Italia.

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