Novara: Nuove Frontiere per Celiachia, Allattamento e Diagnosi

L’evoluzione della celiachia, la promozione dell’allattamento al seno e la diagnosi precoce del tromboembolismo venoso: tre aree cruciali della medicina pediatrica e interna che convergono in studi innovativi provenienti dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara.
Un’analisi decennale, presentata al congresso ESPGHAN 2023 e pubblicata su *Nutrients*, rivela una trasformazione significativa nel profilo dei pazienti celiaci pediatrici, un cambiamento che sfida le convenzioni diagnostiche consolidate.

Tradizionalmente associata a marcati disturbi gastrointestinali, la celiachia infantile si manifesta oggi sempre più frequentemente in bambini con alterazioni del peso corporeo, con un incremento preoccupante della prevalenza di sovrappeso e obesità alla diagnosi.

Questo fenomeno non è un mero dato demografico, ma suggerisce un’interazione complessa tra fattori genetici, ambientali e nutrizionali che modulano la risposta autoimmune al glutine.
L’accumulo di adiposità, infatti, può influenzare la permeabilità intestinale, l’infiammazione sistemica e la risposta immunitaria, esacerbando o mascherando i sintomi tipici della celiachia.

La ricerca novarese sottolinea quindi l’imperativo di estendere i criteri diagnostici, includendo l’anamnesi e l’esame obiettivo di bambini con eccesso ponderale, anche in assenza di manifestazioni gastrointestinali evidenti.

Una diagnosi ritardata, legata a questa mancata considerazione, può comportare conseguenze a lungo termine sulla crescita, lo sviluppo e la qualità della vita.

Parallelamente, un’indagine condotta sul Punto Nascita di Novara focalizza l’attenzione sull’importanza cruciale delle prime interazioni madre-bambino.

La promozione dell’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita non è solo una raccomandazione, ma un investimento strategico nella salute neonatale.

Lo studio, che ha monitorato oltre 2.400 neonati, ha identificato l’allattamento precoce, entro la prima ora di vita, come il fattore predittivo più significativo per l’adesione a questa pratica.
Questo semplice gesto, spesso sottovalutato, è il fondamento di una serie di benefici, tra cui la trasmissione di anticorpi materni, la modulazione del microbiota intestinale e la promozione dello sviluppo cognitivo.
Le politiche ospedaliere dovrebbero quindi concentrarsi sulla creazione di un ambiente di supporto per le madri, garantendo un accesso facilitato alla consulenza specializzata e un ambiente favorevole all’allattamento.

Infine, nell’ambito della Medicina Interna, un’indagine osservazionale ha esplorato l’efficacia dell’ecografia compressiva sistematica per la diagnosi precoce del tromboembolismo venoso (TEV) in pazienti ricoverati per dispnea o insufficienza respiratoria.

Il TEV, una condizione potenzialmente fatale, è spesso difficile da diagnosticare, soprattutto in pazienti con fattori di rischio minimi o assenti.
L’ecografia compressiva, un esame non invasivo e facilmente accessibile, si è rivelata uno strumento prezioso per identificare trombosi profonde o embolie polmonari che altrimenti sarebbero rimaste non diagnosticate, anche in pazienti classificati a basso rischio secondo i sistemi di punteggio clinici standard.

Questo approccio proattivo può ridurre significativamente il rischio di complicanze e migliorare i risultati clinici.

L’adozione sistematica di questa tecnica, quindi, rappresenta un’opportunità per ottimizzare la gestione del rischio trombotico in ambito ospedaliero.

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