L’incalzare delle ondate di calore estive non è più un mero inconveniente meteorologico, bensì un’emergenza sanitaria che pone a rischio la vulnerabilità di individui anziani, persone con patologie preesistenti e bambini. La crescente frequenza e intensità di questi eventi estremi, esacerbati dai cambiamenti climatici, richiedono un approccio proattivo e una profonda consapevolezza collettiva. La responsabilità di tutelare la salute pubblica non ricade unicamente sulle istituzioni, ma coinvolge attivamente ogni membro della comunità.Paola Ferrari, Garante dei diritti degli anziani del Comune di Alessandria, sottolinea l’urgenza di un cambio di paradigma: abbandonare l’inerzia passiva e abbracciare un modello di resilienza basato sulla solidarietà e sulla prevenzione. Il rischio non è limitato alla mera disidratazione o all’esaurimento del sistema termoregolatorio; il caldo intenso può aggravare condizioni mediche preesistenti, portare a stati confusionali, aumentare la fragilità e, in casi estremi, comportare conseguenze fatali.La prevenzione, quindi, si declina in azioni concrete e accessibili a tutti. Un gesto apparentemente banale come una telefonata a un parente, un controllo a un vicino solitario o un semplice scambio di parole di conforto può rivelarsi cruciale nel prevenire situazioni di pericolo. Si tratta di creare una rete di supporto sociale, un tessuto connettivo che garantisca la presenza e l’assistenza per chi è più esposto. Parallelamente, si rende necessario un uso responsabile dei servizi sanitari. L’invito è quello di ricorrere al pronto soccorso solo in situazioni di reale emergenza, optando per l’assistenza del medico curante o del servizio di guardia medica per malori lievi o moderati legati al caldo. Un flusso inappropriato di pazienti può compromettere la capacità del pronto soccorso di rispondere efficacemente a casi gravi, mettendo a repentaglio la salute di tutti.L’informazione gioca un ruolo fondamentale. È imprescindibile diffondere in modo capillare le indicazioni sulle corrette misure di prevenzione: idratazione adeguata, abbigliamento leggero e traspirante, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde, frequentare luoghi freschi e ventilati. Inoltre, si dovrebbe promuovere una maggiore sensibilizzazione riguardo ai segnali di allarme che possono indicare uno stato di difficoltà, come confusione, difficoltà di concentrazione, debolezza improvvisa, sudorazione eccessiva o assenza di sudorazione. Riconoscere questi segnali è il primo passo per intervenire tempestivamente e scongiurare il peggio. La sfida è quella di trasformare la paura del caldo in un’opportunità per rafforzare il senso di comunità e promuovere una cultura della cura e della responsabilità condivisa.
Ondate di Calore: Emergenza Salute, Comunità in Azione.
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