La memoria di un sacrificio, un monito per le nuove generazioni: Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela Carraro Dalla Chiesa, moglie del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Prefetto di Palermo, ha offerto agli studenti del Liceo ‘Umberto Eco’ di Alessandria un’esperienza formativa di profonda risonanza emotiva e intellettuale nell’ambito del “Corso di educazione alla legalità”.L’evento si è posto sotto il segno del 3 settembre 1982, data che segnò l’indicibile tragedia dell’agguato mafioso che spezzò la vita del Generale Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela e dell’agente di scorta Domenico Russo. Un vuoto incolmabile, un dolore che ha richiesto anni per essere elaborato, come ha testimoniato Paolo Setti Carraro. La sua testimonianza ha scavato nel profondo del lutto, esplorando le dinamiche complesse che lo accompagnano: la rabbia, il rancore, il pericoloso confine tra la reazione emotiva e la giustizia fai-da-te. Carraro ha offerto agli studenti una prospettiva inedita, evidenziando come, anche in contesti apparentemente distanti dalla criminalità organizzata, individui comuni possano, in determinate circostanze, adottare comportamenti analoghi a quelli criminali, spinti da logiche distorsive e dalla perdita di controllo. Questa riflessione ha stimolato un dibattito cruciale sull’importanza dell’educazione emotiva e della consapevolezza delle proprie reazioni.Il Maresciallo Flavio Carella, rappresentante dell’Arma dei Carabinieri, ha sottolineato l’importanza vitale di perpetuare la memoria di coloro che, come il Generale Dalla Chiesa, hanno dedicato la propria esistenza al servizio della collettività, in particolare dei più vulnerabili. L’impegno per la legalità, unita all’esaltazione delle virtù umane e del senso civico, si configura come un imperativo morale per le nuove generazioni, al fine di onorare il sacrificio di chi ha combattuto per una società più equa e sicura e, allo stesso tempo, per accelerare la sua realizzazione.La presenza dei rappresentanti di ‘Libera’, associazione che promuove la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, ha ulteriormente arricchito l’incontro, fornendo una prospettiva concreta sull’impegno civile e sulla necessità di una partecipazione attiva nella difesa dei valori democratici. L’attenzione e l’apprezzamento manifestati dagli oltre cento studenti hanno dimostrato la loro sensibilità verso i temi trattati e la loro volontà di coltivare un futuro improntato alla legalità e alla giustizia. L’evento si è configurato non solo come una commemorazione, ma come un seme piantato nel terreno fertile della gioventù, con la speranza che germogli in un futuro più giusto e sicuro.
Paolo Setti Carraro: memoria e monito per le nuove generazioni.
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