giovedì 14 Agosto 2025
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Piccioni a Asti: ambientalisti in sit-in contro il piano provinciale

L’assemblea di associazioni ambientaliste piemontesi ha espresso oggi a Asti una ferma opposizione al piano provinciale di gestione della popolazione di piccione domestico, manifestando con un sit-in sotto il Palazzo della Provincia.

La decisione, approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale astigiano, implementa un approccio di controllo che include l’installazione di sistemi di cattura tramite gabbie nelle aree urbane e, in contesti extraurbani, l’autorizzazione alla caccia selettiva per soggetti muniti di porto d’armi e previa partecipazione a un corso di formazione promosso dalla Provincia.

La polemica non si limita alla mera criticità etica del ricorso a metodi potenzialmente lesivi per la fauna selvatica, ma tocca questioni più ampie relative alla sostenibilità degli interventi e alla comprensione del ruolo ecologico del piccione in un contesto urbano.

L’approccio proposto dalla Provincia, infatti, ignora una serie di alternative più mirate e meno invasive, che hanno dimostrato efficacia in altre realtà.

Giuseppe Sammatrice, esponente del circolo SeQUS di Asti e coordinatore del sit-in, sottolinea come la sterilizzazione tramite alimentazione specifica rappresenti una soluzione a lungo termine per il controllo demografico, agendo sulle capacità riproduttive senza ricorrere a pratiche di mortalità diretta.

Analogamente, la localizzazione e la gestione controllata dei nidi – un intervento selettivo che mira a limitare la produzione giovanile – si pone come alternativa più rispettosa del benessere animale.
Tecniche di dissuasione non letali, come l’utilizzo di deterrenti acustici o visivi, potrebbero ulteriormente mitigare i conflitti tra uomo e piccione, senza ricorrere a misure drastiche.

Il dibattito sollevato dall’ordinanza provinciale non si esaurisce nella valutazione delle singole tecniche di gestione, ma si estende alla necessità di una più ampia riflessione sul ruolo del piccione nell’ecosistema urbano.
Storicamente legato all’uomo e spesso presente in aree antropizzate, il piccione svolge un ruolo nella catena alimentare e contribuisce alla dispersione di semi.
Un approccio di gestione razionale dovrebbe quindi considerare la sua presenza come un elemento da integrare, piuttosto che come un problema da eliminare.
L’opposizione delle associazioni ambientaliste mira a stimolare un confronto costruttivo con l’ente provinciale, auspicando l’adozione di un piano di gestione che coniughi l’efficacia nel controllo della popolazione con il rispetto del benessere animale e la sostenibilità ambientale, privilegiando soluzioni innovative e basate su evidenze scientifiche, piuttosto che su approcci restrittivi e potenzialmente dannosi per l’equilibrio ecologico del territorio.

Il sit-in si configura, dunque, come un appello a un approccio più olistico e responsabile nella gestione della biodiversità urbana.

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