In vista della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne (25 novembre), la Regione Piemonte consolida il suo impegno con un significativo stanziamento di oltre 570.000 euro derivanti da fondi statali.
Questa iniziativa, inserita in un più ampio disegno strategico promosso dall’Assessora Marina Chiarelli, va ben oltre il tradizionale supporto alle vittime, focalizzandosi su un approccio innovativo che mira a interrompere il ciclo della violenza agendo sulle cause profonde.
L’assegnazione di queste risorse è destinata a 17 Centri per Uomini Autori o Potenziali Autori di Violenza (Cuav), un tassello fondamentale di una rete regionale antiviolenza in costante evoluzione.
Parallelamente, la Regione ha già potenziato il sostegno economico ai centri antiviolenza e alle case rifugio con 450.000 euro, indirizzati a garantire soluzioni abitative temporanee e percorsi di autonomia per le donne che necessitano di protezione e ripresa.
L’Assessora Chiarelli sottolinea come la lotta alla violenza di genere richieda una visione integrata e multidisciplinare.
“Non è sufficiente offrire riparo e assistenza alle donne che subiscono violenza,” dichiara, “è imperativo intervenire direttamente sugli uomini che perpetrano tali atti, affrontando i modelli comportamentali disfunzionali, le distorsioni culturali che alimentano il controllo e il possesso, e le dinamiche di potere che sfociano nell’abuso.
” Questo investimento nei Cuav rappresenta, quindi, un atto di responsabilità collettiva, un impegno a promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza.
L’approccio piemontese si pone come modello di eccellenza, orientato alla prevenzione, alla protezione e alla rieducazione, riconoscendo che la sicurezza delle donne è intrinsecamente legata alla responsabilizzazione degli uomini.
I Cuav, attraverso percorsi psicologici mirati, interventi socio-educativi personalizzati e programmi di responsabilizzazione maschile, si propongono di offrire un percorso di cambiamento profondo, volto a disinnescare comportamenti violenti e a promuovere relazioni sane e paritarie.
Le 17 realtà finanziate, tutte regolarmente iscritte al registro regionale istituito dalla Delibera di Giunta del 28 novembre 2024, hanno ricevuto un finanziamento distribuito secondo un criterio composito: una quota fissa, che assicura una base operativa per ogni centro, e una componente variabile, legata al numero di uomini seguiti nel corso del 2024, incentivando l’ampliamento dei servizi offerti.
Un sistema di rendicontazione, previsto entro il 14 novembre 2026, garantirà la trasparenza e l’efficacia dell’utilizzo delle risorse, misurando l’impatto degli interventi e orientando le future strategie di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riflessione culturale e di cambiamento sociale, volto a costruire una società più giusta, equa e libera dalla paura.






