La Sanità Piemontese affronta una fase di rinnovamento strutturale, con un incremento significativo di risorse umane che testimonia un impegno concreto della Regione a rispondere alle criticità emerse, soprattutto durante i mesi estivi.
L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha recentemente comunicato che, al netto del naturale ricambio generazionale e del turnover, il sistema sanitario piemontese vanta attualmente 1.
755 posizioni in più rispetto al dato registrato al 30 giugno 2023.
Questa risposta, fornita in risposta a un’interrogazione presentata dalla consigliera Gianna Pentenero (PD) che sollevava preoccupazioni riguardo alla carenza di personale medico e infermieristico, evidenzia un’inversione di tendenza rispetto alle difficoltà incontrate in precedenza.
Le segnalazioni delle organizzazioni sindacali, che mettevano in luce il rischio di chiusure di servizi essenziali e ambulatori a causa della mancanza di personale, hanno stimolato un’azione decisa da parte della Regione.
Parallelamente, l’interrogazione presentata da Domenico Rossi (PD) ha focalizzato l’attenzione su un problema cruciale: l’accumulo di ferie non godute e l’eccessivo ricorso a ore straordinarie da parte del personale medico delle ASL di Novara e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara.
Questa situazione, oltre a compromettere il benessere dei professionisti sanitari, rischia di minare la sostenibilità del sistema nel lungo periodo.
La richiesta di Rossi mirava a sollecitare la Giunta a implementare misure concrete per migliorare le condizioni lavorative, ridurre il fabbisogno di straordinari e consentire il regolare godimento delle ferie previste dai contratti collettivi.
La risposta dell’assessore Riboldi ha messo in luce una strategia regionale basata su un accordo programmatico ampio e condiviso.
La delibera del 13 luglio 2023 ha recepito un Protocollo d’Intesa tra Regione, aziende sanitarie, atenei piemontesi e rappresentanti sindacali.
Questo accordo prevede un piano straordinario di reclutamento con l’obiettivo ambizioso di raggiungere le 2000 nuove assunzioni.
Ad oggi, il piano ha già portato all’incremento di 1.
755 unità di personale, distribuite tra diverse figure professionali: 312 medici, 439 infermieri e 415 operatori socio-sanitari (OSS).
Il dato è incoraggiante, ma richiede un’analisi più approfondita.
La sfida futura sarà garantire che queste nuove risorse siano distribuite in modo equo e strategico, in grado di rispondere alle reali esigenze del territorio e di alleviare il carico di lavoro del personale esistente.
L’implementazione di un monitoraggio costante e la promozione di un dialogo aperto e costruttivo con tutti gli attori coinvolti (personale sanitario, sindacati, aziende sanitarie) saranno elementi cruciali per il successo di questa operazione e per garantire un sistema sanitario piemontese più efficiente, equo e sostenibile.
È inoltre fondamentale investire in formazione continua e in politiche di welfare aziendale per fidelizzare il personale e attrarre nuovi talenti.