Il Piemonte, ancora una volta, si trova a fronteggiare l’impatto devastante di eventi meteorologici estremi. Un violento temporale, caratterizzato da precipitazioni torrenziali e raffiche di vento impetuose, ha investito un’ampia porzione di territorio, estendendosi dalla Biellese alla Vercellese, dalla Cuneese all’Alessandrino, lasciando dietro di sé un quadro di ingenti danni e disagi diffusi.L’intensità del fenomeno ha superato le soglie di resilienza di molte infrastrutture, provocando danni strutturali a edifici, interruzioni nella fornitura di energia elettrica e disagi alla viabilità. Non si tratta di un semplice episodio di maltempo, ma di una manifestazione sempre più frequente e intensa di un cambiamento climatico che mette a dura prova la capacità di adattamento della regione.Il bilancio iniziale evidenzia la fragilità del territorio e la vulnerabilità delle comunità. Oltre ai danni materiali, c’è il dolore per la perdita di una vita umana: il corpo di un escursionista olandese, disperso da giorni in Val Soana, è stato ritrovato dopo una complessa operazione di ricerca, sottolineando i pericoli insiti in ambienti montani esposti a condizioni meteorologiche avverse.Le aree più colpite, in particolare tra Biellese e Vercellese, hanno subito interruzioni prolungate nella fornitura di energia elettrica, lasciando intere comunità al buio e compromettendo servizi essenziali. A Cossato, una scuola ha subito gravi danni al tetto, mentre la sede della Pro Loco di Pray è stata parzialmente distrutta da un albero sradicato.Il Vercellese ha riportato danni significativi, con particolare riferimento a Trino, dove una strada è stata bloccata a causa di un tetto crollato, rischiando di compromettere l’incolumità delle persone che abitano nelle vicinanze. Il cimitero comunale ha subito danni ai tetti, costringendo alla chiusura temporanea. San Germano, uno dei centri più colpiti, lamenta pesanti danneggiamenti al settore agricolo, con numerosi tetti di aziende agricole divelti.Le testimonianze dei residenti, come quella del sindaco Gianni Mentigazzi, descrivono un’esperienza traumatica, un “quarto d’ora di terrore” che ha messo a dura prova la resistenza emotiva delle persone.Questo evento non è un caso isolato, ma il segnale di un trend preoccupante. L’aumento della frequenza e dell’intensità di questi fenomeni estremi richiede un ripensamento strategico in termini di prevenzione, gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico. È necessario investire in infrastrutture più resilienti, in sistemi di allerta precoce più efficaci e in pratiche agricole sostenibili che proteggano il suolo dall’erosione e riducano l’impatto dei temporali. Inoltre, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza del cambiamento climatico e incoraggiare comportamenti responsabili che contribuiscano a mitigare i suoi effetti. La ricostruzione non può limitarsi a ripristinare lo status quo, ma deve rappresentare un’opportunità per costruire un Piemonte più sicuro, sostenibile e resiliente alle sfide del futuro.
Piemonte sotto shock: maltempo estremo, una vita persa.
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