Il Piemonte accoglie un’eredità di speranza e impegno: l’Albero di Giovanni Falcone, un germoglio che affonda le sue radici nel coraggio e nel sacrificio, donato alla Regione dai Carabinieri Biodiversità.
Più che un gesto simbolico, si tratta di un atto di vicinanza e di sostegno concreto alle iniziative volte a promuovere la legalità e la tutela del territorio, incarnando un profondo legame tra la memoria del giudice assassinato e l’impegno civile.
L’albero, discendente diretto del Ficus che cresce a Palermo, testimone silenzioso della tragica scomparsa del magistrato, rappresenta un patrimonio genetico prezioso.
Grazie a un’iniziativa congiunta che ha visto il coinvolgimento dei Carabinieri, della Fondazione Falcone, del Comune e della Soprintendenza di Palermo, le talee sono state propagate nel Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano, un centro all’avanguardia in Europa per la conservazione e lo studio delle specie arboree autoctone.
Questa collaborazione sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare per la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e culturale.
L’idea, nata da un incontro proficuo tra l’Assessore alla Cultura Marina Chiarelli e il Centro Carabinieri Biodiversità durante la ‘Giornata delle famiglie’ alla Reggia di Venaria, dimostra come eventi apparentemente leggeri possano generare iniziative di grande valore simbolico e pratico.
La cerimonia di consegna, a cui hanno partecipato il Presidente Alberto Cirio e gli Assessori Chiarelli, Marrone e Tronzano, ha rappresentato un momento solenne, un’occasione per rinnovare l’impegno del Piemonte nella lotta alla criminalità organizzata e nella promozione di una cultura della legalità.
Il Presidente Cirio ha espresso il profondo orgoglio della Regione per questo onore, sottolineando come l’albero sia un monito costante a perseguire la giustizia e a onorare la memoria di coloro che l’hanno perseguita a costo della propria vita.
L’Albero di Falcone, tuttavia, non è semplicemente un simbolo da contemplare.
È un’entità vivente, che richiede cura e attenzione, e ciò si riflette nell’impegno che l’amministrazione regionale si assume di dedicargli.
La cura dell’albero, con le sue irrigazioni e potature, diventa metafora di un’amministrazione trasparente ed efficiente, guidata dai principi della legalità e della responsabilità.
Gli Assessori Chiarelli, Marrone e Tronzano hanno rimarcato la sua valenza profonda, definendolo un “simbolo vivo” che incarna il coraggio, il sacrificio e la dedizione di chi ha dato la vita per difendere lo Stato e i valori fondanti della giustizia.
L’albero, quindi, si eleva a rappresentare un ideale, un orizzonte verso cui orientare l’azione politica e amministrativa, un invito a perpetuare la memoria di un eroe e a coltivare una società più giusta e rispettosa della legge.